È possibile chiedere un risarcimento dei danni nei casi di furti in casa, avvenuti all’interno di complessi condominiali?
Si tratta di eventi particolarmente spiacevoli, violazioni dell’ambiente con ogni probabilità più importante della nostra vita: parliamo dei furti in casa, amare occorrenze che, oltre a quello economico, causano danni particolarmente importanti anche in termini psicologici, provocando in chi li subisce veri e propri traumi di gravità variabile, a cui è necessario porre rimedio con le dovute cure ed attenzioni.
Cosa fare quando ciò avviene? Ebbene, innanzitutto sporgere immediatamente querela, contattando le forze dell’ordine e fornendo loro tutte le prove e le informazioni a disposizione che potrebbero condurre alla cattura dei malviventi, tra cui anche eventuali testimonianze dei vicini e registrazioni di telecamere di sorveglianza a circuito chiuso, ove installate ed in funzione al momento dello scasso e del furto.
Non sempre, tuttavia, è così semplice ottenere il risarcimento economico a copertura dei danni subiti: ad esempio, in mancanza di cattura dei responsabili, nella circostanza d’impossibilità di reperimento della refurtiva ed in assenza di coperture assicurative dedicate. Ma c’è un aspetto che non va sottovalutato. In alcuni casi, infatti, il condominio può risultare inadeguato a garantire la sicurezza necessaria per i suoi abitanti. Capiamo meglio questa possibilità.
Può capitare che il furto perpetrato sia stato compiuto a causa di negligenza di custodia dello stabile: in altre parole, il condominio non è stato dotato opportunamente delle misure di sicurezza necessarie e sufficienti ad impedire l’avvenimento. In caso contrario, ovvero se il condominio non si fosse trovato in difetto, il crimine non sarebbe avvenuto.
Il principio è garantito dal Codice Civile della legge italiana che, all’articolo 2051, stabilisce che ogni cittadina ed ogni cittadino sono responsabili dei danni provocati dalle cose che risultano in loro custodia, tranne quando gli eventi sono avvenuti in maniera fortuita ed eccezionale.
Dunque se il furto è stato reso possibile da, ad esempio, negligenza dell’amministratore in operazioni di adozione di soluzioni protettive efficaci per lo stabile (poniamo che non abbia provveduto a sostituire il sistema antifurto difettoso da tempo), ecco che parte del risarcimento ricadrà su di esso.
Solitamente, in casi simili sarà il giudice a determinare il tipo di responsabilità e la quota di risarcimento dovuta alla parte lesa dal condominio e dal suo amministratore, al quale verrà richiesto inoltre di adottare tempestivamente tutti i procedimenti necessari a portare lo stabile al livello di sicurezza opportuno affinché gli eventi furtivi non possano ripetersi alla stessa stregua e per gli stessi motivi.
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