Variante EG.5 si diffonde, Oms agli Stati: “Il Covid resta una minaccia”

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By Angelo Bianco

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Covid-19: cresce la nuova variante EG.5, l’ultima inserita dall’Oms nella lista dei mutanti monitorati.

Finora è stata registrata in 45 Paesi, con una prevalenza dell’11% a livello mondiale. Il dato emerge dall’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità. In due settimane la EG.5 è diventata la seconda variante più diffusa dopo Arturo, ovvero la XBB.1.16.

Variante EG.5 si diffonde, Oms agli Stati: "Il Covid resta una minaccia"
Variante EG.5 si diffonde, Oms agli Stati: “Il Covid resta una minaccia” (Pexels.com) – ricercaitaliana.it

Nel report dell’Oms si legge che oggi ci sono due varianti di interesse, Kraken e Arturo e sette sottovarianti: oltre a EG.5, BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.9.1 (Hyperion), XBB.1.9.2 e XBB.2.3 (Acrux). Tra queste, EG.5 è l’unica in crescita, mentre calano Centaurus e Hyperion. Le altre hanno un trend stabile.

Per quanto riguarda le varianti, Arturo resta la più diffusa anche se registra un trend discendente ed è presente in 100 Paesi. È più presente nel Pacifico Occidentale, nel Sud Est Asiatico. Kraken invece, è diffusa in 120 Paesi. Anch’essa è in ritirata, ma resta prevalente nelle Americhe e in Europa.

Le tendenze attuali del Covid

Le attuali tendenze delle varianti Sars-CoV-2 continuano a differire tra le regioni e i Paesi dell’Oms e al loro interno”, scrive l’Oms. “Alcuni  Paesi hanno registrato un recente aumento dei casi, guidato dalle Voi e da alcune Vum. In alcuni Paesi la crescita dei casi è stata accompagnato da un aumento dei ricoveri e dei decessi, anche se a livelli inferiori rispetto alle precedenti onde di risalita. Il livello di immunità della popolazione, conferito da vaccinazioni e precedenti infezioni, è tra i fattori che contribuiscono all’eterogeneità osservata nella dinamica della circolazione delle varianti e alla diminuzione generale dei ricoveri e dei decessi”. 

Diminuiscono i morti

In tutto il mondo in questo mese si è registrato un aumento dei casi di Covid-19, mentre è in calo il numero delle morti. Dal 3 al 30 luglio in tutto il mondo sono stati segnalati oltre 1 milione di nuovi contagi, con un aumento del 7% e oltre 3.100 morti (-53%).

I nuovi contagi scendono in 5 Regioni dell’Oms: (-66% Europa, -65% Mediterraneo orientale, -61% Sudest asiatico, -56% Africa, -31% Americhe), mentre aumentano nel Pacifico occidentale (+38%). I morti calano invece in tutte e 6 le regioni (-75% Europa, -73% Sudest asiatico, -59% Mediterraneo orientale, -50% Africa, -39% Pacifico occidentale e -29% Americhe). Zoomando sulla regione europea, nell’ultimo mese i nuovi casi sono oltre 60mila e i nuovi decessi poco più di 700. Il maggior numero di contagi è stato segnalato Federazione Russa (15.091, -50%), Italia (13.533, -48%) e Regno Unito (10.964, -19%), mentre il maggior numero di morti da Federazione Russa (251, -50%), Italia (125, -63%) e Portogallo (52, -61%).

Oms agli Stati: “Non smantellate le infrastrutture”

Sebbene l’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale sia stata dichiarata conclusa il 5 maggio 2023, Covid-19 rimane una minaccia”, dichiara l’Oms, che quindi sollecita gli Stati “a mantenere, non a smantellare, la loro infrastruttura. È fondamentale sostenere tempestivamente la sorveglianza e la segnalazione dei casi, il monitoraggio delle varianti, la fornitura di assistenza clinica, la somministrazione di richiami vaccinali a gruppi ad alto rischio, i miglioramenti nella ventilazione”. 

L’Oms segnala che i numeri del rapporto “non rappresentano accuratamente i tassi di infezione a causa della riduzione di test e segnalazioni”.

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