“A voi, giovani, tentati da in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso”.
Così, Papa Francesco alla Giornata Mondiale della Gioventù durante la messa al Parque Tejo a Lisbona. Oggi è l’ultima giornata dall’evento.
“A voi, giovani, che volete cambiare il mondo, e va bene che volete cambiare il mondo, e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: “Non temete!”.
Il ringraziamenti del Papa
Il Papa ha salutato i giovani, la città, le autorità e la Chiesa locale. “Obrigado a te, Lisbona, che rimarrai nella memoria di questi giovani come ‘casa di fraternità e città di sogni. Obrigado ai volontari, ai quali va l’applauso di tutti per il grande servizio svolto” e “obrigado a tutti voi, cari giovani! Dio vede tutto il bene che siete, Lui solo conosce quello che ha seminato nei vostri cuori. Per favore, custoditelo con cura. Vorrei dirvi: fatene memoria, fissate nella mente i momenti più belli. Poi, quando arriverà qualche inevitabile momento di fatica e scoraggiamento, e magari la tentazione di fermarvi nel cammino o di chiudervi in voi stessi, ravvivate le esperienze e la grazia di questi giorni”.
L’appello per la pace
Francesco si è rivolto anche ai giovani che “non sono potuti venire, a causa di conflitti e di guerre. Nel mondo sono tante. Pensando a questo continente, provo grande dolore per la cara Ucraina, che continua a soffrire molto. Amici, permettete a me, anziano, di condividere con voi giovani un sogno che porto dentro: è il sogno della pace, il sogno di giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace”.
Infine, un appello per la pace: “Tornando a casa, continuate, per favore a pregare per la pace. Voi siete un segno di pace per il mondo, una testimonianza di come le nazionalità, le lingue e le storie possono unire anziché dividere. Siete la speranza di un mondo diverso”.