L’Aula della Camera dà l’ok all’unanimità alle norme sull’oblio oncologico.
Si tratta di dare la possibilità delle persone di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione, con riferimento all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, oltre che alle procedure di adozione di minori.
Il testo è stato approvato con 281 sì e nessun contrario, ora passa al Senato. Definisce il diritto all’oblio oncologico ma anche quello delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla pregressa condizione di salute.
La norma prevede che al momento della stipula di contratti o del rinnovo dei contratti non vengano più richieste informazioni sullo stato di salute inerenti patologie oncologiche, qualora il trattamento si sia concluso senza recidiva da più di dieci anni alla data della richiesta. Il periodo è ridotto a cinque anni se la patologia risale a prima dei 21 anni.
Queste informazioni non possono essere acquisite nemmeno da fonti diverse dal contraente. Lo stesso vale nel caso delle adozioni. Il Garante per la protezione dei dati personali dovrà vigilare sull’applicazione corretta delle nuove disposizioni.