Ieri la Camera ha dato l’ok all’ordine del giorno di Fratelli d’Italia presentato da Tommaso Foti per mantenere il taglio dei vitalizi a Montecitorio.
Lo scontro in Aula tra Movimento 5 Stelle e il partito della premier Giorgia Meloni non è stato l’unico. Dal Pd infatti, il deputato Piero Fassino ha espresso una posizione differente rispetto al suo partito.
Durante il suo intervento ha mostrato il cedolino del suo stipendio a tutti i deputati, “quello che ciascuno di noi riceve ogni mese”, ed ha annunciato che si sarebbe astenuto al voto. “L’indennità che ciascun deputato percepisce ogni mese dalla Camera è di 4.718 euro al mese. Si tratta certamente di una buona indennità, ma non è certamente uno stipendio d’oro”, ha spiegato Fassino.
Schlein: “Fassino parla a titolo personale”
La segretaria Dem Elly Schlein ha preso le distanze dal deputato dichiarando: “Fassino ha parlato a titolo personale, in dissenso rispetto al voto del Pd. Noi continuiamo a batterci per il salario minimo”.
Quanto guadagna un deputato
Dopo il voto il Aula, in una nota Piero Fassino ha spiegato il suo intervento: “A fronte di reazioni seguite al mio intervento di oggi alla Camera, ad ulteriore chiarificazione ribadisco che, detratte dall’indennità lorda i prelievi fiscali nazionali e locali e la quota previdenziale, l’indennità netta mensile che ogni deputato percepisce è di 4.718 euro. È certamente una buona indennità, ma non corrispondente alle cifre astronomiche spesso diffuse. Ad ogni deputato è poi corrisposto un Fondo per l’attività parlamentare di 3.610 euro che, per quel che mi riguarda, utilizzo interamente per i compensi ai miei due collaboratori parlamentari. Ogni deputato infine riceve una diaria mensile di 3.500 euro che, per quel che mi riguarda, devolvo al PD nazionale e veneto in misura di 2.500 euro per il sostegno alle attività politiche, utilizzando i restanti 1.000 euro a copertura delle spese per l’attività parlamentare (abbonamenti, trasferte e iniziative). Come si può desumere da questo puntuale e verificabile rendiconto, le risorse che riceve un deputato non rappresentano una indebita forma di arricchimento, ma sostegno all’attività politica e parlamentare”.