La Casa Bianca ha ordinato la partenza di personale non essenziale dell’ambasciata Usa a Niamey, capitale del Niger.
La decisione è stata resa nota dal Dipartimento di Stato americano ed è presa dopo il colpo di stato militare contro il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum. “A causa di questi sviluppi, il Dipartimento di Stato ha ordinato la partenza dei dipendenti governativi non essenziali e delle loro famiglie dall’ambasciata”, si legge nella nota pubblicata online dal Dipartimento.
Inoltre il presidente Joe Biden ha chiesto l’immediato rilascio di Bazoum.
Intanto continuano i rimpatri dei cittadini europei dal Niger. La giunta guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale, ha riaperto gli spazi aerei per consentire le evacuazioni. Francia, Italia e Germania stanno cooperando per i rientri.
“Questa cooperazione semplice e pragmatica in tempi di crisi mostra ciò che l’Europa può ottenere in politica estera e di sicurezza quando lavoriamo insieme”, ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.
Una delegazione di Ecowas in Niger per negoziare con i golpisti
Intanto la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) sta decidendo cosa fare ed ha aperto a un negoziato, ma ha già inviato un ultimatum di sette giorni per ripristinare l’ordine costituzionale, minacciando un’azione militare. Una delegazione dell’Ecowas è in Niger per negoziare con i golpisti.
Tajani: “Escluse iniziative militari occidentali”
“La situazione può cambiare da un momento all’altro, la nostra priorità è tutelare gli italiani”. Così il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha escluso “qualsiasi iniziativa militare occidentale perché sarebbe percepita come una nuova colonizzazione”.