Un vasto incendio è divampato in un impianto di stoccaggio di rifiuti a Ciampino, alle porte di Roma.
Non ci sono feriti, ma c’è il pericolo che sostanze tossiche si diffondano nell’aria, ed è per questo che il Comune ha chiesto ai cittadini di tenere le finestre chiuse. I vigili del fuoco hanno fatto sapere se saranno necessari alcuni giorni per spegnere le fiamme.
Ciampino, in fiamme un impianto di stoccaggio di rifiuti, la sindaca: “Tenete le finestre chiuse” (Ansa Foto) – ricercaitaliana.itLe fiamme hanno prodotto una densa nube di fumo che è visibile da Roma e da Castelli romani. I vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere l’incendio, ma il materiale plastico e altri rifiuti rendono l’impresa difficile.
La circolazione dei treni è stata sospesa sulla linea Roma-Velletri nella tratta tra Ciampino e Pavona. Per garantire il trasporto, è stato attivato il servizio sostitutivo dei bus.
Emanuela Colella, sindaca di Ciampino, ha raccomandato: “Ove visibile il fumo, tenere le finestre chiuse”. La nube si sta spostando vero Ovest/Nord-Ovest.
“Un’alta colonna di fumo nero e denso che lentamente si propaga sulla zona di Ciampino e Roma Sud ben visibile da tutti i Castelli Romani. L’aeroporto di Ciampino, a poche centinaia di metri dall’impianto, chiude la pista per fumo ritardando partenze e arrivi. Aria irrespirabile, finestre serrate, cielo che lentamente diventa nero aumentando le ansie e le preoccupazioni dei cittadini e delle cittadine di Ciampino e Santa Maria delle Mole in quello che doveva essere un limpido sabato di luglio: questo il risultato dell’ennesimo incendio divampato poche ore fa nell’impianto di ‘rifiuti speciali non pericolosi’ di via Enzo Ferrari a Ciampino dove i Vigili del Fuoco sono impegnati da ore tentando di domare le fiamme”. Così, la Cgil Roma Sud Pomezia Castelli in una nota.
“Rifiuti speciali non pericolosi: rifiuti con percentuale alta di poliuretano, polistirolo, scarti di costruzione, rifiuti misti, vetroresina, pneumatici fuori uso, cavi, materiali isolanti, residui da pulizia stradale. La domanda è più che lecita, guardando il cielo diventare sempre più nero: restano “non pericolosi” per l’ambiente e per la salute quando prendono fuoco? Senza considerare che anche la sola attività, inevitabile, di estinzione dell’incendio potrebbe produrre un danno all’ambiente dovuto all’infiltrazione dei prodotti di spegnimento nel terreno che potenzialmente potrebbero raggiungere le falde. E al netto dell’impatto sulla salute e sull’ambiente, può un impianto a pochi metri dalla pista di un aeroporto internazionale, a poche centinaia di metri dal Grande Raccordo Anulare, a pochi passi dall’Appia Nuova e a pochi metri dal Parking dell’aeroporto considerarsi sicuro? Se è vero che gli incidenti possono verificarsi, è altrettanto vero che devono sempre essere messe in campo tutte le azioni possibili per evitarli: rispetto delle norme, delle prescrizioni. Controlli, monitoraggio, prevenzione. In questo Paese parliamo tanto di ambiente e sostenibilità ambientale ma non investiamo sul monitoraggio e sui controlli, senza i quali è impossibile attuare una vera transizione ecologica”, continua la nota.
I danni per l’ambiente, secondo Cgil, “quindi alla salute delle cittadine e dei cittadini, non si prevengono con un’autocertificazione. Per una valutazione più completa non si può che restare in attesa degli esiti e delle analisi ufficiali, ma intanto registriamo che il territorio della nostra Camera del Lavoro è già stato colpito nel passato da gravi incendi: ricordiamo il sito della EcoX che ancora attende di essere bonificato e, lo scorso anno, quello degli autodemolitori e siamo convinti che si possano e debbano rafforzare i controlli e le misure di prevenzione per tutelare il territorio e la salute delle persone”
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