Maternità surrogata: la Camera dà il via libera alla proposta di legge della maggioranza per farla diventare reato universale.
L’ok arriva con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo ora passa al Senato, che la esaminerà a settembre. Le opposizioni fanno presente che la pratica è vietata in Italia dal 2004, mentre è consentita in altri Paesi dove le coppie italiane vanno per avere un figlio.
Le riserve sul piano giuridico erano state fatte presenti anche durante le audizioni, ma la relatrice di Fratelli d’Italia Carolina Varchi ha spiegato che rendere la maternità surrogata reato universale serve proprio a disincentivare il ricordo di questa pratica all’estero. Quando le coppie tornano in Italia infatti, potrebbero anche essere incriminate e finire in carcere con una pena di tre mesi a due anni.
Le critiche alla proposta di legge arrivano soprattutto da Riccardo Magi di +Europa, che ha presentato un emendamento per legalizzare la maternità surrogata solidale, che prevede che la madre naturale riceva soldi solo come rimborso spese. L’emendamento è stato respinto dal centrodestra, ma ha anche spaccato le opposizioni. Luana Zanella (Verdi) è contraria, mentre il gruppo Avs è diviso, con Sinistra italiana a favore dell’emendamento di Magi e i Verdi contrari.
Anche il Pd è diviso al suo interno tra la maggioranza contraria e qualche favorevole come Schlein, Zan, e Rachele Scarpa. Non hanno partecipato al voto, mentre Paola De Micheli ha votato contro e Bruno Tabacci si è astenuto.
Il Terzo Polo ha lasciato libertà di voto, ed Ettore Rosato e Mara Carfagna hanno sostenuto la legge. Zanella ha presentato un ordine del giorno che impegna il governo a lavorare affinché l’Onu imponga il no alla maternità surrogata, com’è avvenuto nel 2022 con le mutilazioni genitali femminili.
“È un passo di chiarezza per tutti il voto con cui la Camera dei deputati ha approvato la proposta Varchi di estendere il reato di maternità surrogata anche se commesso all’estero”. Così, per il network associativo Ditelo sui tetti, il coordinatore Domenico Menorello. “Questa decisione che corrisponde anche a uno dei principali punti dell’agenda pubblica “sui tetti” ha il coraggio di dire pubblicamente che nessuno può “pretendere di essere soddisfatto attraverso il corpo di un’altra persona utilizzato come mero supporto materiale” (Sezioni Unite Cassazione, 30 dicembre 2022). Ha il coraggio, cioè, di non indicare come “bene comune” la “cultura dello scarto” contro i più fragili, quali sono (anche) una donna durante la maternità e i più piccoli fra noi, come il concepito e il neonato”.
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