“C’è un leggero cambiamento nei piani poiché è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno”.
Così, Patrick Zaki sui social annuncia che il suo ritorno in Italia slitterà di qualche giorno: “Quindi, dopo dovremo viaggiare per assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100%. Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni”.
Il ricercatore aveva comprato tre biglietti per un volo di linea, per lui, la sorella e la fidanzata. Ha rinunciato a tornare con un volo di Stato che gli aveva offerto l’Italia. Sarebbe partito questa mattina, sabato 22 luglio dal Cairo, alle 5 e sarebbe arrivato alle 8 a Malpensa. Poi, in auto sarebbe andato a Bologna. Ma i suoi documenti non sono ancora pronti e il ritorno a casa deve essere posticipato a causa della burocrazia.
Tutta la vicenda di Patrick Zaki
Com’è noto, Patrick Zaki ha ricevuto la grazia da parte del presidente egiziano Al-Sisi dopo l’arresto di martedì scorso scaturito da una condanna definitiva a 3 anni con l’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”. Aveva già trascorso 22 mesi di detenzione cautelare nel carcere di Tora, al Cairo.
In questo tempo ha affrontato 18 udienze e 9 slittamenti che gli hanno prolungato la custodia cautelare. “Ringrazio di cuore le organizzazioni della società civile, i partiti, le forze politiche e i personaggi pubblici che hanno chiesto il mio rilascio e quello di tutti i prigionieri di opinione. Ringrazio anche il Governo, il Parlamento italiano, la Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante tutto il periodo di reclusione e il processo solo per essermi laureato in un’università italiana, pur non essendo cittadino italiano”, ha scritto Patrick Zaki sui social nel primo giorno di libertà.
Il Comune di Bologna su Twitter: “Ti aspettiamo”
“Ti aspettiamo”, ha scritto il Comune di Bologna su Twitter, in risposta a un tweet in cui l’attivista annunciava il suo ritorno per sabato mattina. Patrick si è trasferito nel capoluogo emiliano nel 2019 per frequentare un master universitario in studi di genere.
La sua storia è cominciata il 7 febbraio 2020, quando fu fermato all’aeroporto del Cairo mentre rientrava in Egitto per una vacanza. Il suo arresto fu formalizzato l’8 febbraio.
Nella sua storia pesa l’attivismo. Alle elezioni presidenziali egiziane del 2918 sostenne la campagna elettorale di Khaled Ali, avvocato e attivista politico impegnato nella difesa dei diritti umani. Questo ritirò la sua candidatura denunciando minacce e arresti di molti suoi collaboratori.
Patrick ha anche fatto parte dell’associazione per i diritti umani Egyptian Initiative for Personal Rights.
Il matrimonio tra qualche settimana
Da uomo libero resterà un paio di settimane a Bologna per poi tornare in Egitto dove si sposerà con la fidanzata Reny Iskander.