Dopo 22 mesi di custodia cautelare, l’attivista italiano dovrà tornare nuovamente in carcere: ecco quanto dovrà ancora scontare
Patrick Zaki “è stato condannato a tre anni”. Con queste parole, uno dei 4 legali dell’attivista ha confermato la decisione della corte di Mansura, in Egitto. Zaki è stato portato via dall’aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che attendevano all’esterno. La sentenza è stata poi confermata da Hossam Bahgat, attivista egiziano per i diritti umani e fondatore dell’Egyptian Initiative for Personal Rights. “La sentenza – ha dichiarato – non è soggetta ad Appello o Cassazione. Patrick è stato arrestato in tribunale in preparazione del suo trasferimento alla stazione di polizia di Gamasa”.
Quanto dovrà rimanere ancora in reclusione l’attivista italiano? Zaki è stato arrestato dalle autorità egiziane al Cairo il 7 febbraio 2020. Calcolando la custodia cautelare già scontata, “si tratta di un anno e due mesi” di carcere: lo ha dichiarato Hazem Salah, uno degli avvocati di Patrick Zaki, dopo la sentenza di condanna a tre anni pronunciata oggi. Zaki ha passato 22 mesi in custodia cautelare in prigione fino al dicembre 2021. L’altro suo legale, Hoda Nasrallah, ha ribadito la volontà di non fermarsi: “Chiederemo al governatore militare di annullare la sentenza o di far rifare il processo come è avvenuto nel caso di Ahmed Samir Santawy”.
Zaki era a piede libero dal dicembre del 2021, dopo aver trascorso 22 mesi di custodia cautelare in attesa del processo. Ora, secondo quanto riportato da una fonte legale qualificata presente a Mansura e al corrente dell’andamento del caso, “tornerà in carcere per tutto il tempo” della procedura necessaria a fare appello al governatore militare chiedendo l’annullamento della sentenza o il rifacimento del processo. Come specificato, la sentenza non è appellabile. L’unica possibilità è l’annullamento del processo, che prevede però tempi ancora più lunghi.
“Patrick Zaki non merita tutto questo: siamo basiti e addolorati, la sentenza dei giudici egiziani è inaccettabile, una violazione palese dei diritti fondamentali. Questo è il peggiore degli scenari possibili: pretendiamo piena giustizia per questo ragazzo e la sua immediata liberazione”, ha dichiarato Emma Petitti, la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, commentando la condanna a tre anni di reclusione dello studente dell’università di Bologna.
“Patrick, intrappolato da anni in un processo farsa (siamo arrivati all’undicesima udienza), viene trattato da un regime antidemocratico come un vero e proprio delinquente, un’evidente sentenza politica – ha aggiunto Petitti –. Il limite è stato superato: servono pressioni internazionali decise che obblighino il regime a tornare sui suoi passi. Serve l’impegno di tutti, a partire dall’Unione europea: non possiamo lasciare solo questo ragazzo, come non possiamo accettare questa messa in scena portata avanti dai tribunali egiziani. Vogliamo Patric in Italia, a Bologna, e non ci stancheremo mai di chiedere la sua liberazione”.
“È una terribile notizia che giunge del tutto inattesa, mentre abbiamo ancora negli occhi l’immagine di Patrick neolaureato con lode nel corso che gli ha fatto scegliere Bologna. Speriamo non sia confermato che questa sentenza significa altri 14 mesi di carcere: sarebbe un’ingiustizia e un dolore immenso per Patrick, per tutti i suoi cari, per tutti coloro che in questi anni hanno sofferto e resistito con lui. Tutta l’Alma Mater gli è vicina in questi momenti“. Lo ha dichiarato il rettore dell’università di Bologna, Giovanni Molari,
La notizia della condanna di Zaki è stata commentata da numerosi esponenti politici. “Con grande rabbia e sconcerto ho appeso la notizia della condanna a tre anni di Patrick Zaki. Un insulto alla giustizia ed a principi elementari di rispetto dei diritti umani e civili. Il governo e tutte le istituzioni del nostro Paese facciano sentire la loro voce. E facciamo di tutto per continuare a sostenere Patrick di fronte a questa nuova e terribile ingiustizia”, ha detto Andrea De Maria, deputato Pd. “Abbiamo appreso che Patrick Zaki è stato condannato a tre anni per un reato inesistente da un regime autoritario”. Lo ha dichiarato Virginio Merola, deputato del Pd, prima dell’inizio dei lavori in Aula alla Camera. “Tre anni per aver scritto un articolo. Una decisione che rappresenta un abuso e una violazione del diritto di opinione – ha aggiunto -. Sono certo che tutti i parlamentari di questa Camera sono indignati da questa sentenza così come tutti i sindaci che hanno esposto i cartelli come manifestazione di vicinanza negli ultimi mesi.” Angelo Bonelli, di Avs ha tirato in ballo il ministro Tajani: “Chiediamo che il nostro ministro degli Esteri possa riferire in Aula su questo fatto”, ha detto. “Un Paese che fa della violazione dei diritti umani un modo per esercitare il potere sul popolo egiziano“.
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