Paolo Bertolucci e Corrado Barazzutti sullo spagnolo: “E’ destinato a diventare l’erede dei big 3”. Poi il commento sull’altoatesino, che ha raggiunto la semifinale
Tutti d’accordo su Carlos Alcaraz: “E’ il futuro del tennis internazionale”. Addetti ai lavori, appassionati ed ex tennisti cono convinti che lo spagnolo, fresco vincitore del torneo di Wimbledon e numero uno al Mondo, sia l’unico grande erede dei campioni come Federer, Nadal e lo stesso Djokovic (che ha sconfitto in finale). Due grandi campioni azzurri come Corrado Barazzutti e Paolo Bertolucci (colonne della Nazionale azzurra che ha trionfato in Coppa Davis nel 1975) sono pronti a scommettere sullo spagnolo.
Barazzutti è stato per anni il secondo singolarista azzurro in Coppa Davis. Nel culmine della sua carriera ha raggiunto la settima posizione nelle classifiche mondiali. Bertolucci, che come singolarista ha raccolto discreti risultati, sfiorando la top ten mondiale, è stato uno dei più grandi interpreti nel doppio, formando con Adriano Panatta una coppia quasi invincibile. I due, interrogati da Notizie.com, hanno esaltato Alcaraz, elogiato Djokovic e parlato di Jannik Sinner, che nel torneo londinese ha raggiunto le semifinali.
Barazzutti: “Alcaraz non è una sorpresa”
Barazzutti, in esclusiva a Notizie.com, non ha dubbi: “Alcaraz ha un grandissimo potenziale e l’ha dimostrato, bisogna ricordarsi che è il numero 1 al mondo. Perché dobbiamo sorprenderci? Non parliamo di un outsider o di un giovane che ha avuto un exploit improvviso. Ha messo la ciliegina sulla torta vincendo la finale contro Djokovic che era lanciato per il Grande Slam e per confermarsi come il più forte di tutti i tempi”. Secondo l’ex tennista azzurro e capitano della Coppa Davis, “Alcaraz rappresenta la nova generazione, l’unico in grado di prendere il posto delle leggende Federer, Nadal e Djokovic”. A proposito del serbo, “È un fuoriclasse, ha lottato e rischiato di vincere la finale, ha dato l’ulteriore dimostrazione di essere uno dei più grandi di tutti i tempi. Sulla carta è il numero uno mai esistito, poi esiste il piacere soggettivo. Però, ca**o!, a 36 anni ha giocato contro un giovane scatenato e pieno di talento, con una forza fisica che fa paura. Djokovic ha dimostrato di esserci e che ci sarà ancora. La sfida si rinnoverà, Nole cercherà di vincere altri Slam”.
Bertolucci su Alcaraz: “L’erede dei big 3”
Anche Paolo Bertolucci, che in telecronaca su Sky si è lasciato andare esaltando Alcaraz, è convinto che lo spagnolo sia destinato ad un grande futuro. “Che fosse un giocatore di altissimo livello e che avesse qualità lo aveva già dimostrato in passato. Lo scontro testa a testa con un giocatore come Djokovic è stato sicuramente un quid in più“. Bertolucci, durante la telecronaca e dopo un colpo pazzesco di Alcaraz ha chiesto di chiamare la Polizia. Ai microfoni di Notizie.com, spiega cosa voleva dire: “Quel colpo lì è stato davvero fenomenale, ma stiamo parlando di un atleta completo sia in difesa che in attacco. Ha un bagaglio a tutto tondo. Potenzialmente un fenomeno ed è sicuramente l’erede dei big 3″.
Sinner come Alcaraz?
Paolo Bertolucci esalta il torneo disputato da Jannik Sinner, ma rabbrividisce di fronte ai commenti di chi tende a paragonarlo ad Alcaraz.“Sinner ha due anni in più. Non ha vinto nessuno Slam, nessun 1000, solo un 500. Alcaraz ha vinto 2 Slam, quattro 100 e altrettanti 500. Se poi vogliono continuare a paragonare i due facciano pure, ma i numeri sono questi“. Barazzutti, sull’azzurro è convinto che, per raggiungere certi numeri, debba migliorare su diversi aspetti. “Jannik è un grandissimo talento, anche se ha una tipologia di gioco diversa rispetto allo spagnolo. Potrebbe diventare il numero 1 al mondo, ma deve eliminare certe pause, non può permettersele se vuole restare a questi livelli. Dovrà esserci un miglioramento, però ha tutte le caratteristiche per poter vincere degli Slam e diventare il top. Vanno eliminate le pause che diventano fatali in determinati momenti. Sarà uno dei protagonisti del futuro insieme ad Alcaraz, Rune, Ruud e Medvedev, che resterà lì in alto”. Wimbledon ha consacrato anche il ritorno sulle scene di Matteo Berrettini. “Per lui era un problema fisico. Nel momento in cui non ha infortuni e può riprendere a spingere come sempre allora dobbiamo aspettare solamente qualche settimana per rivedere il vero Matteo“, ha concluso Bertolucci.