Il ministro degli esteri e vicepremier, è stato eletto sabato scorso segretario di Forza Italia: “Porte aperte” agli scontenti degli altri partiti
Sabato, al termine del primo congresso del partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, Antonio Tajani è stato eletto segretario pro tempore di Forza Italia. Guiderà il movimento voluto e creato dall’ex presidente del Consiglio, fino al prossimo consiglio. Nel frattempo, il ministro degli esteri e vice premier traccia le linee programmatiche di Forza Italia, strizzando gli occhi ai delusi degli altri schieramenti e rafforzando la posizione del partito all’interno della maggioranza.
Tajani, in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, allontana le polemiche di chi definisce Forza Italia una costola di Fratelli d’Italia. “Non siamo la costola di nessuno – ha ribadito con forza -, la nostra ambizione è essere il centro di gravità permanente del sistema politico, la dimora di tutti i riformisti e garantisti che cercano un punto di riferimento stabile, credibile, responsabile. Forza Italia è il centro del centrodestra, può attrarre chi ha votato Pd e M5S e chi si rifugia nell’astensione“. Nel corso del congresso Tajani ha ribadito che Forza Italia rappresenterà il centro del centrodestra. “Non si tratta di rifare la Dc, ma di aggregare e costruire un partito con le porte aperte, che svolga il ruolo che svolgeva la Democrazia cristiana nella prima Repubblica”, ha continuato il vicepremier e ministro degli Esteri in un’intervista al Corriere della Sera. “Il primo giorno da leader? Ho avuto tanti messaggi, a cominciare da Ursula von der Leyen. Sento una grande responsabilità. Ho passato la domenica a Tolfa a spiegare ai giovani la linea, i valori, le cinque sfide che sono crescita economica, giovani e denatalità, salari, Sud, Europa”, ha proseguito.
La seconda lettera che Tajani ha ricevuto, è arrivata dai figli di Berlusconi. Dopo quella che è stata letta nel corso del Consiglio, ne è infatti arrivata un’altra, riservata. “Non abbiamo parlato di questioni economiche, la seconda lettera è personale e riguarda l’eredità politica. Il creditore di FI era Berlusconi, le garanzie sono passate ai figli con l’eredità. Non ho notizie da dare”, ha sottolineato Tajani. E sul congresso, ha aggiunto: “La mia volontà è di farlo prima delle Europee. Non sarà una spartizione di poltrone, ma un congresso di contenuti. Sabato c’è stato un voto all’unanimità, se poi ci sarà un contributo di idee e di proposte ne sarò ben lieto, non cerco yes men”.
L’appoggio a Nordio
Forza Italia, seguendo anche le parole della presidentessa dei senatori Licia Ronzulli, si è schierata al fianco del ministro Nordio. “L’appoggio a Nordio sulla modifica del concorso esterno? Dal punto di vista giuridico Nordio ha ragione, la riforma renderebbe la lotta alla mafia più severa. Ma il tema non è nel programma e non c’è l’urgenza. La priorità è la separazione delle carriere“, ha continuato Tajani al Corriere della Sera. “La giustizia è parte fondamentale delle riforme per rendere più competitiva l’Italia. La giustizia civile che non funziona vale 3 punti di Pil. Il processo penale così com’è porta all’assoluzione del 60% dei processati, qualcosa non funziona. Bisogna avere il processo giusto, con la netta separazione tra magistrato inquirente e giudicante”, ha spiegato. “Non è una cosa contro i magistrati. Noi vogliamo innalzare il livello del giudice che giudica, vogliamo metterlo su un piedistallo“, ha concluso.