Il Movimento italiano dei Genitori: “Le piattaforme agiscano per bloccare tali comportamenti. Responsabilità non è solo dei genitori”
Una vicenda che ha creato scalpore e provocato reazioni. Il video diffuso on line e che spiega cosa è accaduto nella notte di Capodanno del 2021, ha regalato uno spaccato crudo della vita dei nostri adolescenti. Nelle immagini si vedono nove ragazzi e otto ragazze impegnati a divertirsi al Mugello, in una festa a base di alcolici, droghe e sesso. Nella casa in cui si stava festeggiando il capodanno non c’era nessun adulto. L’età dei partecipanti al festino è clamorosa: due ragazze avevano dodici anni, gli altri tutti quattordici.
Il gruppo si era diviso i compiti per organizzare il festino: alcuni avevano pensato agli alcolici, altri all’hashish, mentre era presente anche il delegato all’acquisto dei preservativi. Tutti, come è stato specificato, erano pienamente consapevoli di quello che stavano per fare, come confermato in una chat di gruppo. Ma nonostante fossero tutti consezienti, esistono problemi di natura etica e giuridica. Sotto i tredici anni infatti, non si è in grado di esprimere il proprio consenso. Quella sera, poi, alcol e droghe avrebbero disinibito i presenti. Una delle due 12enni presenti al ’festino’ è stata filmata, assieme al padrone di casa 14enne, in atteggiamenti inequivocabili. Chi ha fatto sesso con lei (e com’è emerso dall’incidente probatorio anche con l’altra) avrebbe abusato «della loro condizione di inferiorità psichica, derivante dalla giovanissima età e dall’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti».
I video sono stati messi online, rimbalzando tra le varie piattaforme, fino ad arrivare agli occhi di una mamma e di altri adulti, che hanno fatto denuncia alla polizia postale, da cui è partita un’indagine che oggi coinvolge a vario titolo 24 giovani. Le famiglie dei partecipanti alla festa hanno espresso il loro disappunto, al pari della stragrande maggioranza delle persone che si è ritrovata a commentare gli eventi. A fare scalpore, oltre alla situazione che si è venuta a creare, e che coinvolge tutti minorenni, c’era anche la strana e indelicata scelta, di filmare il tutto e pubblicarlo sui social, mostrando al mondo intero ciò che è successo in quelle quattro mura.
“Questo, purtroppo, è il risultato di un accesso indiscriminato ai social network da parte dei minori, senza controllo genitoriale. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Movimento Italiano Genitori – Queste piattaforme devono prendersi le loro responsabilità, ed attuare, finalmente, dei controlli sull’età di chi accede, tutelando gli utenti minori, ed evitando la diffusione di questi contenuti. Episodi di questo genere sono la conseguenza di ciò che i nostri ragazzi vedono in rete, ai quali hanno libero accesso nonostante l’età. Certo, il ruolo del genitore come guida alla crescita dei propri figli è importantissimo, ma non possiamo chiedere loro di essere gli unici referenti finali di tutta questa situazione. Le multinazionali proprietarie delle piattaforme social hanno il potere di prevenire e bloccare questi comportamenti in modo ben più efficiente dei genitori. È ora che agiscano”.
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