Il generale Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aereonautica Militare italiana, spiega il meccanismo di queste bombe, entrate nella discussione politica
I primi ad accusare i rivali di utilizzare le bombe a grappolo sono stati gli ucraini. Kiev ha lamentato il costante utilizzo di queste armi illegali da parte di Mosca. Il Cremlino ha più volte accusato l’esercito di Zelensky di aver fatto altrettanto, alimentando un botta e risposta continuo tra le parti. Ma cosa sono le ormai famose “bombe a grappolo”? Come si usano e soprattutto perchè sono così temute?
Nei giorni scorsi il Pentagono ha confermato di averle consegnate a Kiev. Particolare che era stato già annunciato dal generale ucraino Oleksandr Tarnavskyi alla Cnn. “Ci sono munizioni a grappolo in Ucraina in questo momento”, ha detto il tenente generale Douglas Sims, direttore delle operazioni congiunte dello Stato Maggiore Usa, in una conferenza stampa citata dai media americani, ribadendo che l’Ucraina non intende “utilizzare le munizioni a grappolo vicino alla popolazione civile, a differenza dei russi”: “gli ucraini intendono utilizzarle nell’ambiente tattico, contro i russi, non contro i civili”. Un particolare che ha trovato lo scetticismo dell’Italia. Il nostro governo ha mantenuto una posizione coerente con la scelta compiuta con la sottoscrizione della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, fatta a Dublino il 30 maggio 2008, ratificata con la legge 14 giugno 2011, n. 95 (GU Serie Generale n. 153 del 4 luglio 2011).
Ma di cosa si tratta nello specifico? Il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aereonautica Militare italiana, ha spiegato ai microfoni di Notizie.com cosa sono le bombe a grappolo, l’efficacia, la pericolosità e perchè si discute molto del loro utilizzo. “Le bombe a grappolo sono un sistema d’armi nato per saturare un’area, non vanno contro un obiettivo ben concentrato, ma quando è necessaria una dispersione in un ’area vasta che ha tanti obiettivi. Sono armi buone per distruggere gli aeroporti, torri di controllo, aerei. E vanno anche bene per il conflitto attuale tra Russia e Ucraina. I russi ad esempio, sono schierati con una scarsa profondità e dove si possono attaccare alloggi, tende, depositi di carburanti, ospedali da campo etc. Ecco, per questo tipo di obiettivi le bombe a grappolo sono l’ideale“.
Sull’utilizzo delle bombe a grappolo si sono scatenate reazioni e commenti di ogni tipo. Anche la scelta degli Stati Uniti di fornirle all’Ucraina, non ha convinto. Ma perchè fanno così paura? Cos’hanno di particolare? “Tutti gridano allo scandalo – continua il generale Tricarico ai microfoni di Notizie.com – per utilizzare queste armi anche perché tanti paesi le hanno bandite, il problema è che una parte di queste bombe rimane inesplosa e ci può andare un bambino, una macchina e qualsiasi persona innocente che non ne conosce la pericolosità. Ma ci sono armi più indegne di queste bombe a grappolo, decisamente più ignobili. E’ questa l’unica vera insidia, ma siamo in guerra purtroppo. E lungo una linea di scontro di questo genere, non ci dovrebbero essere civili, ma purtroppo qualcuno fa il vago e se c’è qualche bomba inesplosa può uccidere persone inconsapevoli”.
Come comportarsi in presenza di bombe non esplose
Come si può evitare che qualche civile venga colpito dopo l’utilizzo di queste bombe? Il generale Tricarico spiega: “C’è da dire che ci sono delle preoccupazioni su queste armi perché se delle aree sono minate bisognerà procedere ad una bonifica generale dell’area, la fortuna è che le bombe a grappolo sono più semplici da togliere di mezzo perché rimangono in superficie, se qualcuna resta nei cespugli o nel fango, per trovarla basta trattarla come una bomba normale. Gli ucraini, che hanno una buona intelligence, che permetterà loro di conoscere l’esatta posizione delle bombe inesplose, possono trovarle agevolmente: fotografare quelle aree non è difficile per loro”.