Il centrodestra vorrebbe sopprimere definitivamente la proposta di legge sul salario minimo delle opposizioni.
Da quanto Ansa apprende da fonti parlamentari, sarebbe stato presentato in Commissione lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge. Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto alle 12.
Misiani (Pd): “Un no ideologico al salario minimo”
“Sul salario minimo la destra ha gettato la maschera”, ha twittato Antonio Misiani, responsabile economico del Pd. “Nessuna controproposta, nessuna ricerca di un punto di incontro. Un no puro e semplice. Pregiudiziale. Ideologico. Uno schiaffo in faccia a tre milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati e sfruttati”.
Conte (M5S): “Fanno valere il patriottismo solo per difendere il loro ministri”
Sul fatto è intervento anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Blaterano di “patriottismo” ma lo fanno valere solo per difendere i loro ministri dalle dimissioni e tutelare i loro privilegi. Non a favore degli italiani che – due su tre – chiedono un salario minimo legale. Meloni e la maggioranza sono convinti di aver avuto con le elezioni il mandato politico di insultare gli italiani”.
Inoltre, il leader grillino ha dichiarato che l’emendamento è stato “confezionato in fretta e furia per sopprimere la nostra proposta sul salario minimo legale che darebbe a milioni di cittadini il diritto a una paga dignitosa”.
Schlein (Pd): “La maggioranza ci ripensi”
Anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha commentato l’emendamento che sarebbe stato presentato dal centrodestra per sopprimere definitivamente il salario minimo: “Chi sopprime la possibilità di far uscire lavoratori e lavoratrici dallo sfruttamento e dalla povertà si qualifica da solo: stiamo parlando di tre milioni e mezzo di persone con un salario minimo orario inferiore ai 9 euro”. E ancora: “La maggioranza presenta un emendamento per cancellare con un tratto di penna la proposta delle opposizioni sul salario minimo, senza offrire neanche la possibilità di un confronto, di un dialogo. Ma così facendo non umilia le opposizioni: umilia lavoratrici e lavoratori poveri. La maggioranza ci ripensi e approvi con noi questa proposta”.