Un’altra giornata di scontri durissimi in Francia dopo l’omicidio di Nahel. Attentato incendiario contro la casa di un sindaco. L’appello della nonna del giovane assassinato
In Francia si è vissuta l’ennesima giornata di ordinaria follia. Tafferugli in numerose città, auto incendiate, sedi della Polizia attaccate e un aggressione ad un sindaco di una città. Tutto nel nome del giovane Nahel, il diciassettenne ucciso per mano di un poliziotto. Le periferie francesi sembrano ormai fuori controllo e la situazione potrebbe degenerare e coinvolgere anche altri stati europei. La protesta infatti è arrivata alla vicina Bruxelles e alla più lontana Losanna, dove centinaia di adolescenti manifestano da giorni. Molti Paesi temono che i moti di protesta possano coinvolgere altri Stati.
L’episodio più grave di una domenica all’insegna degli scontri e delle proteste, si è vissuto a Hay-les-Roses, una piccola cittadina a sud di Parigi. La residenza del sindaco Vincent Jeanbrun è stata presa d’assedio dai manifestanti, che hanno inscenato un attentato in piena regola. Mentre si trovava in Municipio al lavoro infatti, un’auto ariete che era stata precedentemente incendiata, è stata lanciata contro la sua abitazione, dove erano presenti la moglie e i loro due bambini. “Abbiamo i vosti indirizzi, veniamo a bruciarvi”, il volantino fatto trapelare dai manifestanti. Secondo il racconto del primo cittadino, la moglie ha protetto i piccoli, di 5 e 7 anni, ed è sfuggita all’assalto, rimanendo ferita con uno dei due. “E’ stato un tentativo di omicidio di un’incredibile vigliaccheria”, ha aggiunto il sindaco Jeanbrun sui social network. La moglie si è fratturata la tibia: operata, non potrà camminare per i prossimi tre mesi. Anche uno dei due figli ha subito una frattura. Tutti e 3 sono sotto shock. Secondo i primi accertamenti fatti dalle autorità, all’interno di una bottiglia presente nell’autovettura utilizzata per l’attentato, è stato trovato un liquido infiammabile. Il procuratore Stéphane Hardouin ha spiegato che “il veicolo si è fermato su un muretto prima di finire sulla veranda. Inequivocabilmente, l’obiettivo era incendiare la villetta”.
Ministri, responsabili della sicurezza e funzionari di polizia si sono recati ad Hay-Les-Roses per trovare i responsabili ed assicurare alla famiglia del sindaco, il massimo appoggio. La Premier Elisbeth Borne è immediatamente giunta sul posto, insieme al Ministro dell’Interno Darmanin, che ha assicurato “tutto il sostegno del governo” alla famiglia colpita dall’attentato, aggiungendo: “non lasceremo nulla impunito. Saremo al fianco dei sindaci”. Darmanin ha definito su Twitter l’azione contro la casa del sindaco “una vile e terribile aggressione”.
La tensione è altissima, ed è la stessa nonna del giovane Nahel, a lanciare un messaggio ai contestatori, pregandoli di fermarsi: “Alla gente che sta distruggendo tutto – è stato il messaggio di Nadia, nonna del ragazzo ucciso da un poliziotto, intervistata da BFM TV – dico di non spaccare le vetrine, non distruggere le scuole, gli autobus. Fermatevi – ha ripetuto accorata – ci sono delle mamme che prendono l’autobus, ci sono delle mamme per la strada”. La Polizia è schierata in tenuta anti sommossa con oltre 45.000 gendarmi, che presidiano le strade principali delle città. Ma garantire l’ordine pubblico e la sicurezza in tutta la Nazione è complicatissimo.
Ieri intanto si è svolto all’Eliseo il vertice fra il presidente francese Emmanuel Macron, la premier Elisabeth Borne e altri 7 membri del governo. Una riunione di circa un’ora e mezza e nel quale il governo ha cercato di ribadire la strategia della fermezza. Il presidente francese è stato descritto “calmo e determinato” ed ha raccomandato ai ministri presenti di ricordare che “il governo resta al fianco della polizia, dei magistrati e dei sindaci”. Il presidente – si è appreso – incontrerà oggi il presidente del Senato, Gérard Larcher, e la presidente dell’Assemblée National, Yael Braun-Pivet. Quanto alla premier, Elisabeth Borne, riceverà domani i capigruppo dei partiti in Parlamento. Martedì, il presidente della Repubblica riceverà all’Eliseo tutti i 220 sindaci dei Comuni che hanno subito saccheggi e violenze in questi giorni.
Dall’Italia piovono intanto critiche alla Francia. “Centinaia di gendarmi feriti, blocchi stradali, veicoli ed edifici dati alle fiamme. Una nazione in ginocchio. I drammatici disordini e le violenze francesi fanno riflettere sugli errori dell’Europa nella gestione dell’immigrazione. Un processo che va regolamentato senza falso buonismo ma con regole certe, che premino una migrazione compatibile con la nostra cultura e società e al contempo che siano rigorose negli ingressi e severe verso chi rifiuta reale integrazione e rispetto delle regole del Paese ospitante”. Lo dichiara Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d’Italia. “La fine della sinistra europea – aggiunge – non si misura solo negli ultimi deludenti risultati elettorali ma soprattutto nel plateale fallimento della gestione dei flussi migratori e della politica multiculturale. Se non lo si comprende subito, si rischia un pericoloso contagio in tutta la Ue. Rimane l’auspicio che le violenze cessino al più presto”.
Gli fa eco Giangiacomo Calovini, capogruppo per Fdi in commissione Esteri a Montecitorio: “È chiaro che l’Europa debba ora sedersi ad un tavolo e comprendere cosa non sia andato per il verso giusto e cosa debba essere fatto per evitare il ripetersi, in futuro, di episodi di questo tipo. Siamo convinti che la forte volontà da parte del Governo Meloni di mettere al centro della politica europea il tema del contrasto all’immigrazione illegale sia la strada giusta da seguire”. Daniela Ruffino, deputata di Azione, elogia invece la nonna di Nahel. “Il dolore immenso per la morte violenta del nipote Nahel non ha impedito a sua nonna Nadia di rivolgere un appello accorato ai coetanei di Nahel perché cessino i saccheggi e le violenze. Dalla signora Nadia arriva un esempio coraggioso e nobile di civismo quale sempre più raramente si vede nelle nostre società. A suggellare il suo appello, Nadia ha voluto ribadire la sua piena fiducia nella giustizia del suo Paese”.
In Italia c’è preoccupazione per questi moti popolari? Secondo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, la situazione in Francia “è molto preoccupante. Ma questo deve insegnarci qualcosa, perché io penso che le disuguaglianze che si sono create negli ultimi vent’anni vanno affrontate in modo serio. Penso che anche l’Europa deve porsi il tema”.Secondo il ministro della Difesa, “c’è un’Europa dei mercati, delle regole, ma quella che abbiamo avuto sempre in mente tutti è l’Europa delle persone, dei popoli. E l’Europa delle persone e dei popoli esiste quando gli ultimi delle banlieue francesi e delle nostre periferie non sono lasciati indietro. Perché se sono lasciati indietro poi si creano gli humus per cose di questo tipo. Questo non può essere un problema francese. È un problema di tutti quelli che pensano che la società debba essere inclusiva e debba creare condizioni di vita buone per tutti. Perché se non è così poi alla fine la violenza esce fuori”.
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