Il generale, nominato commissario alla ricostruzione, ha sorvolato le zone colpite dall’alluvione con il Governatore Bonaccini: “Sono qui per ascoltare le esigenze di tutti”
Una visita per rendersi conto in prima persona della situazione in Emilia Romagna, prima di iniziare i lavori come commissario per il post alluvione. Il Generale Francesco Paolo Figliuolo ha sorvolato con Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, i territori colpiti dall’alluvione. “Ho sorvolato con il presidente Bonaccini le aree colpite. Vedere questo territorio che porta ancora cicatrici, e in molte parti l’operosità dei concittadini emiliano-romagnoli ha messo a posto tanto, vederlo sfregiato e così lesionato mi provoca forti sentimenti emotivi”, ha dichiarato. “Il mio pensiero va a vittime e sfollati e a quanti ovviamente stanno soffrendo dal punto di vista morale e materiale per la tragedia”, ha detto il generale designato come commissario per la ricostruzione.
Figliuolo ha visto con i suoi occhi la situazione, ad un mese e mezzo dall’alluvione che ha portato morti e terrore in tutta l’Emilia Romagna. “Sono venuto qui per ascoltare, in questo momento sono designato ma non ancora ancora formalizzato nell’incarico. L’impegno è massimo, bisogna ascoltare le esigenze – ha detto il generale – per fare in maniera più condivisa possibile, nel rispetto dei ruoli e delle competenze“. Secondo la Coldiretti L’alluvione in Romagna, che in parte ha coinvolto anche Marche e Toscana, ha devastato un territorio con £21mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese e si possono stimare per adesso 1,1 miliardi di euro di perdite per il settore”.
In questo momento, per Figliuolo, “è cogente l’intervento su famiglie e imprese, sui settori produttivi”. Nel sorvolo “ho visto la food valley, piantagioni eccezionali”. Già sto costituendo la struttura che darà indirizzi, farà programmazione finanziaria. Tutto sarà condiviso, in armonia con i subcomissari, con il presidente Bonaccini, con Acquaroli e Giani per le altre due regioni”. Figliuolo ha spiegato di aver ascoltato le istanze del territorio: “Il mio compito sarà fare un piano, in modo condiviso, che possa essere messo a terra, implementato in maniera realistica, che dia la giusta fiducia e sia ben comunicato ai cittadini”.
Sulla possibilità di avere anche un portafoglio a disposizione: “Io, in questo momento ho fatto solamente un sopralluogo, poi ritengo che a breve arriverà anche il portafoglio perché i piani vanno chiaramente fatti, va dato il perimetro di azione e le priorità e poi è chiaro che a ogni piano devono essere associate le risorse, che possono essere non solo economiche, anche risorse umane“.
“Abbiamo parlato della locomotiva d’Italia e poi quando ci sono queste ricostruzioni, se vengono, come sarà fatto qua, fatte in maniera ottimale, mettendo a terra le risorse e traendone i benefici, che sono quelle di fare delle opere che valgono nel tempo, c’è anche un ritorno economico, ci sono delle statistiche che lo dicono, quindi a vantaggio dei concittadini, ma poi c’è anche un vantaggio economico; ma questo starà tutto a noi, cioè bisogna ricostruire bene, farlo nella massima legalità e trasparenza e fare delle opere che poi siano coerenti anche con quelli che sono oggi i trend dei cambiamenti climatici“, ha continuato il generale Francesco Paolo Figliulo. “In questo, avremo anche dalla nostra delle convenzioni: ho parlato poco fa anche con il magnifico rettore dell’università di Bologna, che ha già messo in campo dei gruppi di lavoro specifici, proprio specialistici – ha proseguito -. Nella definizione del piano, noi ci avvarremo di queste professionalità, perché ovviamente il presidente, come il commissario, possono avere tutta l’esperienza che vogliono, però oggi siamo di fronte a dei fenomeni talmente complessi che bisogna avere poi l’ausilio degli specialisti e io ritengo che essi sul territorio sono quelli che meglio comprendono questi fenomeni e più li hanno a cuore”.
“Sostanzialmente tutti, amministratori locali e parti sociali, che fossero imprese, sindacati, professionisti, rappresentanti dei servizi hanno detto tutti, più o meno, la stessa cosa: vogliamo fare presto e bene, dobbiamo fare presto e bene. Sono due termini che non sempre si conciliano, eppure, tutti hanno richiamato l’esperienza del terremoto, che qui ha visto fare presto e bene, in un rapporto virtuoso tra lo stato, i vari governi, la Regione, le province, i comuni e le parti sociali”, queste le parole del Governatore Bonaccini.
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