Ad un anno e mezzo dallo scoppio del conflitto, è possibile capire chi stia conducendo le ostilità? Gli analisti militari si dividono sui numeri e le strategie
La visita a Mosca del Cardinale Zuppi, inviato del Papa al Cremlino, ha avuto il compito di intavolare, per la prima volta, discorsi di pace. Ma al momento ipotizzare la fine del conflitto tra Russia e Ucraina è quasi impossibile. Così come non è semplice stabilire come la guerra si stia evolvendo. Come sta andando veramente la guerra in Ucraina? L’esercito di Zelensky sta davvero guadagnando terreno? E i riflessi sull’offensiva russa dopo l’ammutinamento della Brigata Wagner, si stanno già facendo sentire? “Quella che stiamo vivendo è soprattutto una guerra di informazione, dove capire chi stia dicendo la verità è quasi impossibile “, ha dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni Emmanuele Panero, analista ed esperto del Cesi (Centro Studi Internazionale). Le due fazioni tendono ad esaltare le proprie conquiste, con numeri (molto spesso) difficili da verificare. Come conoscere la verità?
Secondo gli esperti militari internazionali, è complicato capire chi stia conducendo le danze e capire chi sia in vantaggio. I due eserciti si muovono con uomini e caratteristiche completamente diverse. La Russia è trincerata con uomini e munizioni, mentre l’Ucraina è versatile, dotata di armi moderne e abile sul campo di battaglia. Ma con la stagione autunnale alle porte (che vedrà la battaglia andare avanti tra ghiaccio, neve e fango), i comandanti ucraini prevedono momenti di ulteriore difficoltà. Ma al momento chi si può ritenere in vantaggio? Una delle due parti può essere soddisfatta rispetto all’altra sull’evoluzione generale del conflitto?
Dylan Lee Lehrke, analista della società britannica di intelligence sulla sicurezza Janes e massimo esperto di tattiche militari, ha dichiarato: “Sebbene le forze ucraine stiano facendo piccoli e costanti guadagni, non hanno ancora l’iniziativa operativa, il che significa che non stanno dettando il ritmo e i termini dell’azione“. Un quadro che sembra essere diverso da quello ipotizzato da molti analisti militari. “Questo ha portato alcuni osservatori a sostenere che la controffensiva non sta rispondendo alle aspettative”, ha detto Lehrke. “Ma non assomiglierà mai alla liberazione con una guerra lampo della regione orientale di Kharkiv, avvenuta lo scorso anno, perché “le forze russe hanno avuto troppo tempo per preparare le fortificazioni”.
Le forze ucraine, secondo l‘Associated Press, che ha tentato di realizzare un quadro analitico completo, stanno cercando di logorare l’esercito russo e di rimodellare le linee di battaglia per creare condizioni più favorevoli a una decisiva controffensiva verso est. I dissidi interni di Mosca e i problemi tra Putin e la Brigata Wagner (fondamentale per la conquista di numerosi territori in Ucraina) avrebbero regalato maggiore spinta e morale alle truppe di Zelensky. Sono in molti ad attendere gli sviluppi dei prossimi confronti tra Putin e Yevgeny Prigozhin. I mercenari della Wagner continueranno il loro lavoro? E a quel punto che tipo di risultati si vedranno? L’Ucraina, secondo gli esperti militari, non ha ancora impegnato completamente le unità d’élite e le brigate addestrate dall’Occidente, segnalando agli esperti e agli alleati che la controffensiva è ancora nelle sue fasi iniziali.
Recentemente un’imboscata realizzata dall’esercito di Kiev ha permesso di guadagnare terreno sulla linea del fronte occidentale. I comandanti ucraini hanno dato il via all’operazione durante la notte, dopo essersi resi conto che le condizioni erano favorevoli. Avvolto dall’oscurità, un battaglione della 129esima brigata di Kiev è andato avanti, avanzando furtivamente verso gli ignari soldati russi. Quando quest’ultimi, situati lungo la linea del fronte, si sono resi conto di essere sotto attacco, era troppo tardi. La riconquista da parte dell’Ucraina del piccolo villaggio di Neskuchne, nella regione orientale di Donetsk, avvenuta il 10 giugno, racchiude la strategia di apertura di una grande controffensiva lanciata all’inizio del mese. I piccoli plotoni puntano sull’elemento sorpresa e, quando hanno successo, guadagnano progressivamente territorio e informazioni sul campo di battaglia. “Avevamo diversi scenari. Alla fine, credo che abbiamo scelto il migliore. Arrivare silenziosamente, inaspettatamente”, ha detto Serhii Zherebylo, il 41enne vice comandante del battaglione che ha ripreso Neskuchne.
L’Ucraina ha intensificato le operazioni e negli ultimi giorni ha fatto registrare notevoli passi in avanti, intensificando le operazioni intorno alla città di Bakhmut, che era stata conquistata dalla Brigata Wagner e riconsegnata a Mosca. Ma nonostante le vittorie ucraine, la forza dell’esercito russo rimane invariata rispetto alla rivolta, su tutto il fianco meridionale. Non è chiaro dove l’Ucraina tenterà di sfondare in modo decisivo, ma qualsiasi successo si baserà su brigate di recente formazione, equipaggiate con materiale occidentale, che non sono ancora state dispiegate. C’è quindi curiosità di fronte ai prossimi sviluppi e le armi occidentali promesse a Kiev potrebbero rappresentare un ulteriore motivo di soddisfazione per l’esercito di Zelesnsky.
Come sottolineato in precedenza, diventa quasi impossibile andare dietro ai numeri elencati dalle rispettive offensive. Le autorità russe affermano che l’Ucraina ha subito perdite sostanziali dall’inizio della controffensiva – 259 carri armati e 790 veicoli blindati, secondo Putin, le cui affermazioni non hanno potuto essere verificate in modo indipendente. Le battaglie più dure sono in corso in diverse zone di combattimento. Il crollo di una diga catastrofica, avvenuto il mese scorso nella regione meridionale di Kherson, ha modificato la geografia lungo il fiume Dnieper, dando agli ucraini maggiore libertà di movimento. I blogger militari russi affermano che un piccolo gruppo di combattenti ucraini sta guadagnando terreno nell’area, anche se i funzionari ucraini non hanno confermato queste notizie.
Nelle pianure agricole della regione sud-orientale di Zaporizhzhia, le truppe ucraine, sostenute da carri armati, artiglieria e droni, stanno attaccando con maggiore decisione le posizioni russe. Le truppe ucraine infliggerebbero un duro colpo alle forze russe se riuscissero a riconquistare l’accesso al Mar d’Azov da questa direzione, tagliando di fatto il ponte terrestre di Mosca verso la Crimea. È troppo presto per stabilire se questo sia un obiettivo realistico.
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