Daniele Grassucci, responsabile di Skuola.net, ci regala un vero e proprio decalogo da seguire in vista degli orali.
“Partiamo subito da un presupposto: gli esami di maturità non sono più come quelli di una volta e anche l’orale, che prima era decisivo, oggi vale solo 20 punti sui 100 a disposizione di ogni maturando. Quindi, giusto essere ansiosi, ma con moderazione”. Daniele Grassucci, responsabile di Skuola.net, il portale che da anni accompagna studenti e docenti verso gli esami di maturità, ci regala un vero e proprio decalogo di consigli in vista degli orali, che stanno per partire.
Daniele Grassucci, qual è il primo consiglio da dare agli studenti che si stanno preparando per l’orale della maturità?
“Dipende da quanto manca all’esame orale. Alcuni lo faranno già nei prossimi giorni, altri la prossima settimana, dipende dal tempo che si può sfruttare. Chi ne ha tanto a disposizione, può sfruttarlo per ripassare meglio il programma. Chiaramente non si può pensare di ripassare tutto in modo pedissequo, ma almeno migliorare le nozioni sui concetti base”.
Cambierà qualcosa in questo esame di maturità rispetto al passato?
“Il ministro dell’Istruzione Valditara ha invitato i commissari a non essere nozionistici, quindi a non soffermarsi sulle date, ma sul significato di ciò che avvenne in un determinato periodo. Vedremo se sarà così. Se si ha del tempo a disposizione, è meglio consolidare le materie dell’ultimo anno, chiaramente concentrandosi sulle materie rappresentate da commissari interni o esterni, perché sulla carta le altre non sono oggetto di esame. E dare precedenza alle cose sulle quali si è meno ferrati”.
Come verrà strutturato l’esame orale?
“Gli orali della Maturità verteranno su tutto ciò che è stato studiato nell’ultimo anno. Con la nuova formulazione non ci sarà più una tesina, ma si partirà da uno spunto: che può essere una foto, un quadro, un testo, un ricordo, o un oggetti fisico che viene fatto vedere al candidato. Da li si deve partire iniziando il discorso e cercando di collegare quanti più spunti possibili e quante più materie che si sono studiate nel quinto superiore. Oggi la grande differenza sta proprio nei collegamenti multidisciplinari”.
Niente argomento a piacere o tesine già pronte?
“Oggi lo studente non deve più fossilizzarsi sulla tesina. Può prendere a caso un quadro, un testo del 900 o dell’800 e da li provare a collegare tutto. Ma la differenza grossa rispetto al passato è che non sa cosa gli capiterà e non esiste nessun modo particolare per allenarsi o prepararsi in anticipo i collegamenti da fare”.
In virtù di questo aspetto, quali suggerimenti si sente di dare?
“Rafforzare la propria preparazione nelle materie in cui si uno studente è conscio di avere più lacune e più buchi, tenendo conto che non deve essere una cosa nozionistica, ma andare sui concetti. Poi è necessario allenarsi a qualcosa che non si conosce, quindi farsi delle card, delle possibili punti di partenza per un percorso multidisciplinare e provare a imbastirlo come se si stesse affrontando un esame orale. Questo ti allena all’imprevisto e all’eloquio, parte integrante dell’esame di maturità. Imparare a parlare in un certo modo. Il consiglio che mi sento di dare è quindi di mettersi di fronte ad uno specchio o ad una persona che ti conosce bene e iniziare un discorso multidisciplinare”.
Altri piccoli suggerimenti?
“Curate la dizione, che è fondamentale, la velocità: dovete essere bravi a non andare nè troppo veloci, nè troppo lenti. E poi il linguaggio non verbale: la postura. Se assumi una posizione curva mostri insicurezza. Importante allenarsi a stare con il busto dritto, a respirare e poi c’è un piccolo segreto”.
Quale?
“E’ fondamentale guardare negli occhi tutti i commissari: non solo uno, competente sulla materia, ma tutti. Allenarsi a quella situazione, a risolvere qualcosa che non conosco, tenendo presente che non c’è un tempo infinito. In questa parte del colloquio ci saranno 15-20 minuti, quindi imparare anche a toccare più argomenti possibili senza entrare troppo nello specifico. Poi si inizierà con la seconda fase”.
Che prevede?
“Potrebbe prevedere le domande da parte dei professori, ma anche in questo caso il ministro Valditara ha chiesto di stimolare il discorso multidisciplinare, non interrogare sulle singole discipline oggetto dell’ultimo anno di studio. Dopo questa fase lo studente sarà chiamato e esporre una relazione sui percorsi per le competenze trasversali nell’orientamento, l’ex alternanza scuola lavoro svolta negli ultimi 3 anni. Un altro momento molto importante. Lo studente dovrà essere bravo ad evitare una sorta di lista della spesa, ricordando tutto ciò che ha fatto, ma evidenziare i ricordi e le competenze che ha acquisito”.
Infine?
“I docenti, nell’ambito del colloquio con gli studenti, potranno asseverare le competenze di educazione civica. Consigliamo quindi a tutti di ripassare bene e di cercare di ricordare tutte le attività di educazione civica che hanno svolto. Non ci sarà una domanda specifica, ma nel discorso verranno toccate queste esperienza. Infine, l’ultima parte del colloquio riguarderà l’esame delle prove scritte, quindi il consiglio è di ripercorrere le prove scritte, confrontarsi con i compagni o con alcune soluzioni scritte online e verificare di non aver commesso errori. In caso di errori essere pronti a dibattere.”
Riassumendo il tutto…
“Allenarsi al colloquio multidisciplinare partendo da uno spunto non noto. Curare bene la presentazione del PCTO, nella preparazione e nell’esposizione, ripassare l’educazione civica svolta e capire se nelle prove scritte sono stati commessi errori. Poi è fondamentale curare il look: non bisogna presentarsi nè come se si stesse andando ad un matrimonio, ma neanche con un look da spiaggia. L’abbigliamento deve essere il più rispettoso possibile: una camicia, una polo vanno benissimo, sia per le ragazze che per i ragazzi; pantaloni lunghi per i ragazzi e vestiti più lunghi possibili per le ragazze.
Un ultimo suggerimento sulla base dei ricordi personali?
“Di vivere il tutto con calma e per quanto possibile, senza troppe ansie. Una volta l’orale era sinonimo di test decisivo. Ci si giocava il tutto per tutto. Oggi vale solo 20 punti sui 100 a disposizione”.