Per Matteo Di Pietro, lo youtuber indagato per l’omicidio del piccolo Manuel Proietti, sono scattati gli arresti domiciliari. Salvini: “Doveroso”
Svolta improvvisa nelle indagini sulla morte del piccolo Manuel Proietti, il bimbo di cinque anni ucciso a Roma mentre si trovava in macchina con la madre e la sorella e colpito dal Suv Lamborghini guidato dai rappresentanti dei The Borderline, il gruppo di youtuber romani. Alla guida del veicolo c’era Matteo Di Pietro, di venti anni.
La procura ha preso una decisione sulla sua posizione. Dopo nove giorni dall’incidente che ha portato alla morte del bambino a Casal Palocco (avvenuto il 14 giugno), la Procura ha deciso di condurre Matteo Di Pietro agli arresti domiciliari. Gli inquirenti stanno poi attendendo le ricostruzioni della dinamica dell’incidente, affidandosi all’analisi dei cellulari delle cinque persone che erano a bordo del Suv Lamborghini. Gli investigatori stanno cercando di sbrogliare tutti i dubbi, ricostruendo cosa è accaduto prima dell’impatto e dopo l’incidente.
Le consulenze disposte dalla Procura dovranno fare luce sui dubbi: in merito alla dinamica, alla velocità del veicolo e al comportamento delle persone che erano all’interno dell’autovettura. Si cercano conferme sull’esistenza di video che potrebbero confermare l’ipotesi della sfida da postare poi sui social. Gli inquirenti cercano poi di capire anche il comportamento degli youtuber dopo l’incidente: se hanno cercato di prestare i primi soccorsi o meno.
Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini, ha definito “doverosa, in attesa dell’esito finale delle indagini”, la decisione di condannare Di Pietro agli arresti domiciliari. “Dopo un lavoro lungo che ha coinvolto decine di associazioni, martedì in Consiglio dei Ministri porteremo le norme del ‘Nuovo Codice’ della Strada, tra cui impedire ai neopatentati di guidare auto di grossa cilindrata per i primi tre anni anziché uno”, ha scritto Salvini sui social. Proprio nei giorni scorsi il ministro aveva preparato la bozza del ddl che apporterà variazioni al codice stradale con una stretta sui neo patentati e sull’utilizzo del cellulare alla guida.
Sulla stessa linea di pensiero anche Paolo Colangelo, presidente di Confarca, la confederazione delle autoscuole italiane, impegnata in questi giorni ai tavoli della IX Commissione Trasporti per rilanciare il tema della sicurezza sulle strade e delle modifiche al Codice della Strada. “L’arresto dello youtuber accusato di omicidio stradale e lesioni, a seguito del tragico incidente di Casal Palocco dove ha perso la vita un bambino di cinque anni, non ci può far ritenere del tutto soddisfatti. Occorre rilanciare immediatamente la formazione sulla sicurezza stradale propedeutica agli esami per la patente di guida”, ha dichiarato. “Per noi il conseguimento della patente non è la fine, ma l’inizio di un processo che deve prevedere dei percorsi di formazione continua che preparino i giovani al conseguimento della patente sulla percezione dei rischi quando si è alla guida”, afferma il presidente della confederazione.
“Sono del tutto infondate le notizie su una presunta fuga. Matteo Di Pietro quando è stato chiamato dalla magistratura dopo 20 minuti era in caserma”. Queste le dichiarazioni ai microfoni di LaPresse dei legali dello Youtuber Matteo Di Pietro, per i quali la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari. “Matteo è distrutto, come sono distrutte tutte le famiglie coinvolte in questa storia. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente non si hanno ancora informazioni esatte, sono in corso le indagini”, aggiungono i legali.
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