Anniversario della Brexit: vietato esporre la bandiera Ue a Londra

Foto dell'autore

By Angelo Bianco

Curiosità

Sono trascorsi sette anni da quando il Regno Unito ha votato sì al referendum per l’uscita dall’Unione europea. 

L’autorità della Grande Londra che amministra il territorio della capitale aveva pensato di esporre la bandiera europea, ma i suoi funzionari sono stati informati che, nel rispetto delle normative, avrebbero dovuto ottenere il permesso del Consiglio del municipio del Newham e del sindaco Sadiq Khan. La notizia arriva dal Guardian, che spiega che senza il via libera, Khan sarebbe stato perseguibile penalmente ai sensi della normativa sulla pianificazione urbanistica e territoriale.

Anniversario della Brexit: vietato esporre la bandiera Ue a Londra
Anniversario della Brexit: vietato esporre la bandiera Ue a Londra (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Il via libera di Newham invece, non è obbligatorio per esporre bandiere di altri Paesi. Fino al 2021 anche la bandiera Ue poteva essere esposta. “Con oltre un milione di persone che chiamano Londra la loro casa, è incredibile che il governo abbiamo vietato l’esposizione della bandiera europea senza passare attraverso un lungo processo di pianificazione. Gli europei contribuiscono alla nostra vita sociale ed economica e tutto ciò che volevamo fare era mostrare la nostra gratitudine con un piccolo gesto per un giorno dell’anno”. Così una fonte del Comune londinese al Guardian.

Dall’entrata in vigore della Brexit sono passati tre anni e la voce dei contrari all’uscita dall’Ue si fa sentire sempre più forte. È per questo che in Uk non c’è aria di festeggiamenti. I cittadini non hanno visto le promesse fatte e mantenute in occasione di questo importante passo.

Brexit: oggi i cittadini la rivoterebbero?

Secondo la media dei sondaggi, il 57% degli elettori oggi voterebbe contro la Brexit, mentre il 43% voterebbe ancora a favore. Il cambio è chiamato Bregret, ovvero un mix tra Brexit e regret (rimpianto).

Non sono solo i cittadini a rimpiangere i periodi in cui il loro Paese faceva parte dell’Ue, ma anche nomi della grande finanza e dei conservatori. È il caso, ad esempio, di Guy Hands, presidente e capo investimenti nella società di private equity Terra Ferma ed ex donatore dei Tory. In un’intervista alla Bbc ha definito la Brexit “un completo disastro”, “una situazione perdente per noi e per l’Europa”.

Ma il premier Rishi Sunak non ci sta ad ammettere il fallimento e nonostante il malcontento che si evince dai sondaggi, ha celebrato i progressi fatti dal Regno Unito. “Nei tre anni trascorsi dall’uscita dall’Ue, abbiamo fatto passi da gigante nello sfruttare le libertà sbloccate dalla Brexit per affrontare le sfide generazionali”.

Ha vitato la campagna vaccinale anti-Covid, gli accordi commerciali con altri Paesi, il controllo dei confini. “Lo slancio non è rallentato nei primi cento giorni di governo. Questo è solo l’inizio”, ha concluso Sunak.

Gestione cookie