Il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, torna sui problemi dei club italiani: “All’estero sono avvantaggiati rispetto a noi. Servono novità”
Da almeno due giorni il suo nome è su tutti i giornali politici e sportivi. Claudio Lotito non smette mai di stupire. Con la Lazio ha ottenuto uno splendido secondo posto in campionato, guadagnando la possibilità di disputare la prossima Champions League. Dal punto di vista politico si è reso protagonista di alcune uscite che lo hanno messo al centro dell’attenzione. Ieri la sua assenza (al pari del forzista Dario Damiani) ha causato la mancata approvazione di 12 emendamenti presentati in commissione bilancio. Oggi è tornato sull’argomento (“tutte minchiate, non c’era nessun messaggio intorno alla mia assenza”), ed ha acceso i riflettori sulle enormi distanze che esistono tra i club italiani e quelli stranieri dal punto di vista delle tasse.
Intervistato in esclusiva dalla redazione di Notizie.com, il senatore di Forza Italia è tornato con forza sulle difficoltà che i nostri club hanno sul fronte mercato rispetto ai competitor internazionali. I principali club di Spagna, Germania ed Inghilterra (e il Paris Saint Germain in Francia) possono permettersi ingaggi più alti e hanno un appeal completamente diverso rispetto alle società italiane. I grandi campioni preferiscono lasciare l’Italia, allettati da proposte più vantaggiose. Il tutto senza dimenticare ciò che sta accadendo in Arabia Saudita. La Saudi League si è già accaparrata per il prossimo anno Cristiano Ronaldo e il pallone d’oro Benzema.
Come tornare ad essere competitivi? Claudio Lotito, presidente della Lazio e Senatore della Repubblica Italiana, spiega: “A volte ci si scontra con situazioni che ci svantaggiano, con i giocatori più bravi che scelgono altre strade e altri Paesi”, ha spiegato Lotito a Notizie.com, evidenziando come i club stranieri siano in grado di permettersi stipendi più alti perchè agevolati da una situazione fiscale diversa. “E’ vero, ma sia ben chiaro – aggiunge il presidente della Lazio – non si può parlare di questo argomento senza pensare di fare un qualcosa di diverso da quello che riguarda i contribuenti italiani. Il calcio non vuole favori“.
Un concetto che il numero uno del club biancoceleste, che tra qualche giorno festeggerà i 19 anni alla guida della società capitolina, ribadisce con forza: “Il calcio non può avere un trattamento diverso dagli altri contribuenti sia ben chiaro, ma una riforma complessiva sul fisco è necessaria e si sta studiando, qualcosa verrà fatto con i giusti tempi. E le persone giuste”. I club italiani aspettano con ansia. Ma i primi giorni di mercato ci regalano l’esatta dimostrazione di come le nostre società non siano competitive di fronte ai maggiori club internazionali. Il Milan ha chiuso la cessione di Sandro Tonali al Newcastle per una cifra che sfiora gli ottanta milioni di euro. Una somma che nessuna società italiana sarebbe minimamente in grado di offrire. Il Napoli, campione d’Italia, rinuncerà a Kim (uno dei migliori difensori dell’ultimo anno) pronto a trasferirsi in Inghilterra per una vagonata di milioni di euro.
“E’ vero che ci sono altri paesi che hanno delle agevolazioni rispetto a noi – ha spiegato Lotito – e in sede di mercato i maggiori club internazionali possono avere dei vantaggi. Questa situazione, naturalmente si ripercuote sulle scelte che un giocatore di prima fascia, o anche di livello più basso, potrebbe fare. Stiamo lavorando su questo aspetto, ma ci vuole tempo. Ma ci tengo a ribadire una cosa molto importante. Qualsiasi riforma verrà proposta, sarà fatta tenendo a mente che dovrà necessariamente riguardare tutti i contribuenti. Non solo il mondo del calcio”.
I tifosi dei club italiani attendono con ansia di rivivere gli anni d’oro del nostro calcio, quando i campioni più forti indossavano con orgoglio le maglie delle nostre formazioni. Negli anni in cui il Napoli era trascinato da Maradona, il Milan da Van Basten, l’Inter da Matthaus, la Juve da Baggio e la Sampdoria dalla coppia Vialli-Mancini, i nostri club spadroneggiavano in Europa. Quest’anno un piccolo, ma significativo passo avanti è stato fatto, grazie a Inter, Roma e Fiorentina, capaci di raggiungere le finali di Champions, Europa League e Conference. Con una diversa distribuzione degli oneri a carico dei club italiani, si potrà probabilmente sperare in un ritorno al passato.
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