In esclusiva a Ricercaitaliana.it Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, commenta il nuovo codice stradale: “Molte regole che ci soddisfano. Abbiamo solo qualche dubbio”
Una bozza di 25 pagine, con diciotto articoli. Il nuovo codice stradale è destinato a cambiare molte delle regole attuali, seguendo la volontà del ministro de Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che aveva chiesto tolleranza zero. La stretta principale riguarda i neopatentati (che non potranno guidare macchine di grande potenza nei primi tre anni), l’utilizzo dei cellulari e l’uso di sostanze stupefacenti e di alcol quando si guida. “Ci sono molte misure concrete – dichiara in esclusiva a Ricercaitaliana.it il Presidente dell’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) Giordano Biserni – e sulle quali è difficile non essere d’accordo. Ma rimane un problema: quello dei controlli”.
Dottor Biserni, che giudizio si può dare del ddl che cambierà molte norme del Codice stradale?
“Ci sono delle novità grosse. Alcuni importanti, molte condivisibili, mentre altre ci regalano perplessità”.
Quali?
“Ad esempio non c’è la sospensione immediata della patente per il conducente che usa il cellulare alla guida, ma scatta la mini sospensione da sette o quindici giorni, se si commettono talune violazioni. Ma sono abbinate al fatto che il conducente abbia meno di venti punti. In quel caso scattano sette giorni di sospensione immediata. Se invece hai meno di dieci punti, il ritiro diventa di quindici giorni. Polizia o Carabinieri ti prendono la patente e te la ridanno al termine della sospensione”.
E il problema dove sarebbe?
“Che tutti, chi più o chi meno, abbiamo dai 25 ai 30 punti sulla nostra patente. E’ difficile pensare che si possa intervenire su questo terreno nell’immediatezza. Però diciamo che la novità è sostanziale. Vedremo con la legge delega come e quando entrerà in vigore”.
Lei qualche giorno fa accese i riflettori sulla guida in stato di ebrezza.
“E li si è intervenuto. Per i soggetti che sono già incappati in una sanzione per aver guidato in stato di ebrezza scatterà il codice 68 e verranno obbligati ad installare il alcolock, il sistema che fa mettere in moto la macchina solo se risulti negativo. Con una verifica immediata. E anche quì diciamo che è difficile non essere d’accordo”.
Altro aspetto sul quale si era speso in passato era la necessità di bloccare la guida delle macchina super potenti per i neo patentati.
“In questi giorni su siti e riviste ho letto di tutto. Qualcuno addirittura ha scritto che la legge italiana imponeva ai neopatentati di attendere tre anni prima di guidare una macchina potente. Non era vero nulla. Ne bastava solo uno. La gente purtroppo, parla senza conoscere la normativa. Il disegno di legge prevede ora di tornare ad un’attesa di tre anni per i neopatentati, per poter guidare autovetture di 55 cavalli tonnellata o 70 cavalli. Ed è giusto così”.
Altri aspetti che vi convincono?
“Sicuramente quello relativo alla guida sotto sostanze stupefacenti. Non si dovrà più accertare che il soggetto sia sotto l’effetto di droghe: basterà accertare che abbia assunto delle sostanze. Questo accelererà sicuramente l’iter. e l’accertamento potrà essere certificato da qualsiasi laboratorio. E poi non dimentichiamo un altro passaggio, per me, fondamentale”.
Quale?
“Per chi la perderà, sarà molto più difficile riottenere la patente”.
Tornando invece alle criticità, dove si poteva fare meglio?
“La sospensione della patente, per chi guida usando il cellulare, doveva essere immediata. E poi a noi non convince l’ipotesi di portare il limite di velocità sulle autostrade a 150 km orari. A parte che una cosa simile esiste già: nelle autostrade a tre corsie, che non abbiano alta intensità di traffico e non abbiano alta intensità di sinistri e in assenza di situazioni metereologiche avverse, si potrebbe già arrivare a toccare quel limite. Ma oggettivamente ci sembra un controsenso parlare di sicurezza stradale e ampliare il limite di velocità. Ciò significa in maniera molto semplice consumare di più, inquinare di più, correre di più, aumentare quindi la possibilità di incidenti”.
Negli altri Stati come funziona?
“La media nelle autostrade in tutta Europa è di 120 km orari. In alcuni si arriva a 130, solo la Polonia, che dal punto di vista stradale non rappresenta certo un modello di sicurezza, arriva a 150. La Germania ha qualche tratto senza limiti di velocità, ma il governo consiglia vivamente di non superare i 130 all’ora. Io in questo senso faccio sempre una battuta. Per un tedesco un limite consigliato è un ordine, per un italiano un limite ordinato è un consiglio”.
La preoccupa questa possibilità?
“Si, basta fare due calcoli. Fino a 157 km orari non ci sarebbero sanzioni, grazie al 5% di tolleranza; sopra i 157, la sanzione sarebbe piuttosto limitata: 42 euro che diventano 29 euro se si paga entro cinque giorni. Se non cambiano le sanzioni, fino a 200 km orari, io posso viaggiare pagando una multa leggerissima e scontando solo tre punti. Serve buonsenso. Per il resto parliamo di tutte norme che sono assolutamente condivisibili e che rappresentano una bella e sostanziale novità. Come le nuove piste ciclabili. Ci sono misure concrete. Ma resta il problema dei problemi: se non ci sono controlli e purtroppo fino ad oggi latitano, la gente sulle strade continuerà a fare come gli pare. Io faccio sempre un esempio calcistico. In serie A se non ci fossero gli arbitri, i giocatori si picchierebbero e prenderebbero il pallone con le mani in area. Il regolamento può essere chiarissimo, ma se manca chi lo fa rispettare…”.