L’Agenzia Europea ha messo in allarme tutti i cittadini europei: questa estate sarà difficile da affrontare. A cosa si dovrà fare attenzione?
L’estate non è caratterizzata soltanto dal farsi un bel viaggio rilassante, mangiare gelati e tuffarsi in acqua, ma anche da forti ondate di calore. Persino gli incendi aumentano a dismisura, causando non pochi problemi all’ambiente e alle foreste di tutta d’Italia. Ogni anno la situazione peggiora e non può essere sistemata facilmente, e nel 2023 potrebbe arrivare ad un punto critico davvero inimmaginabile.
L’EEA, acronimo di Agenzia Europea per l’Ambiente, ha valutato i dati registrati in questi giorni, e non sono emerse buone notizie. Il maltempo che sta causando piogge torrenziali e inondazioni è motivo di preoccupazione, specie dopo quello che è successo in Emilia Romagna. Al momento il Sud-Italia sembra che si trovi in una situazione gestibile, ma a breve l’intero Paese potrebbe trovarsi ad affrontare delle circostanze molto gravi.
Estate 2023, non ci sono buone notizie: ondate di caldo, incendi e malattie saranno all’ordine del giorno
Uno dei primi problemi saranno le ondate di calore più intense e prolungate, come anche le inondazioni estreme nel Nord-Italia. Queste condizioni potrebbero causare un aumento dei decessi e dei ricoveri ospedalieri, soprattutto tra gli anziani e i malati. Le ondate di calore rientrano tra le condizioni climatiche più avverse e difficili da affrontare, perché colpiscono tutte le vite umane e causano diverse vittime ogni estate.
Ma non è solo questo il problema, perché l’EEA dichiara che l’Europa meridionale e centrale diventerà ancora più arida e calda in questi mesi. Il settore agricolo subirà dei cambiamenti devastanti, a tal punto che i danni passeranno da 9 miliardi di euro attuali a 25 miliardi di euro all’anno a 1,5 gradi Celsius. Poi diventeranno 31 miliardi di euro a 2 gradi Celsius, ed infine 45 miliardi di euro a 3 gradi Celsius. Sono ipotesi scientifiche, è ovvio, ma non sono così tanto lontane dalla realtà.
Anche gli incendi, purtroppo, sono destinati ad aumentare. L’attività umana ne sta causando parecchi, e le condizioni climatiche avverse li renderanno molto più forti rispetto a prima. Gli incendi boschivi potrebbero aumentare anche di intensità, superando i 5.000 km2 bruciati lo scorso anno durante i mesi di giugno, luglio e agosto. E come se non bastasse persino le specie endemiche potrebbero espandersi, permettendo ad alcune malattie di riemergere dal passato. Un esempio è la malaria, che verrebbe trasmessa dalla zanzara tigre o dalla zanzara Anopheles.