Continuano le indagini dei carabinieri per trovare Kata, scomparsa il 10 giugno dall’ex hotel Astor di Firenze, occupato da migranti.
La bimba viveva lì insieme con la mamma, il fratellino e lo zio, quando improvvisamente è sparita nel nulla. Per effettuare meglio i rilievi, la Procura ha disposto il sequestro dell’immobile, che è stato quindi sgomberato ieri, per permettere le indagini.
Questa mattina è cominciata una nuova ispezione dei carabinieri e anche dei tecnici del Gruppo di intervento speciale (Gis) dei carabinieri, che utilizzeranno una tecnologia all’avanguardia per cercare nella struttura eventuali tracce di Kata.
I Gis sono esperti nell’uso di apparati tecnici ad alta tecnologia, anche adatti per individuare intercapedini o cavità nelle mura. Gli inquirenti, tra le tante ipotesi, immaginano anche che la bimba potrebbe non aver mai lasciato l’ex hotel.
Sempre questa mattina, è stato trovato un cellulare in uno dei cassonetti dei rifiuti davanti all’ex hote Astor, durante lo svuotamento dei cassonetti. Il dispositivo è stato immediatamente portato all’interno dell’hotel.
Secondo il giudice per le indagini preliminari, in quella struttura è in corso una guerra tra bande per il possesso delle stanze, in un contesto di assoluto degrado, tra alcol e crimini. L’ipotesi infatti, è che dietro alla scomparsa di Kata, 5 anni, peruviana, ci sia l’ombra del racket legato agli affitti delle stanze.
Il movente, secondo i pubblici ministeri, potrebbe essere un tentato omicidio avvenuto poche settimane fa. Un ecuadorengo, Medina Pelaez, è stato buttato giù dal terzo piano. Il presunto rapimento di Kata e il tentato omicidio fanno parte dello stesso fascicolo di inchiesta.
“Le persone che attualmente dimorano abusivamente nell’hotel Astor vivono in condizioni di assoluto degrado economico, e alcuni fanno spesso uso di sostanze alcoliche, che portano anche a episodi criminosi, che hanno come luogo cardine tale struttura alberghiera, come testimoniato dagli accadimenti conseguenti al tentato omicidio di Santiago Manuel Medina Pelaez”, scrive il giudice per le indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza di sgombero.
Durante lo sgombero di ieri, la Digos ha scoperto che nell’arco di nove mesi, gli occupanti dell’ex hotel Astor sono moltiplicati. Erano 132, di cui 42 bambini, che vivevano in stanze di fortuna, anche nei sotterranei senza finestre, realizzate con pareti di compensato o cartongesso.
La situazione sarebbe stata segnalata in precedenza dai residenti della zona: “Li abbiamo aspettati per nove mesi. Siamo stati finalmente liberati, ma oggi piangiamo la scomparsa di una bambina, non si poteva fare prima?”, si chiedono, come riporta RaiNews.
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