Via libera al DDL Nordio: ecco le principali novità

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By Paolo Colantoni

Curiosità

E’ stato approvato il Ddl a firma del guardasigilli: le principali novità riguardano intercettazioni, abolizione dell’abuso d’ufficio e pone limiti ai Pm

Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma presentata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che prevede la cancellazione del reato di abuso d’ufficio e pone limiti al potere di appello dei Pubblici Ministeri in caso di assoluzione in primo grado per i reati meno gravi. La riforma prevede la soppressione dell’abuso d’ufficio,  delle limitazioni sulla pubblicazione delle intercettazioni e la revisione del carcere preventivo.

Il guardasigilli Nordio presenta il ddl Giustizia – Ricercaitaliana.it –

Al termine del Consiglio dei Ministri, il guardasigilli ha presentato la riforma, partendo dalla risposta alle prime critiche. “Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l’abolizione dell’abuso d’ufficio che non c’è affatto , il nostro arsenale è il più agguerrito d’Europa. Riforme come quella che abbiamo approvato oggi non si improvvisano in due giorni, sono frutto di 6 mesi di lavoro dello staff del ministero della Giustizia ed erano già state calendarizzate. La sorte ha voluto che coincidessero con questo evento luttuoso, questo è l’unico rammarico per il fatto che una persona di grande spessore non abbia potuto assistere a uno dei primi passaggi per realizzare la giustizia giusta”.

“L’imbarbarimento delle intercettazioni”

Per quanto riguarda le intercettazioni, uno dei principali obiettivi è la tutela delle persone che vengono nominate nelle chiamate intercettate.  “Siamo intervenuti sulle intercettazioni, non come vorremo, ma come faremo perché una radicale trasformazione del sistema, che ha raggiunto livelli di imbarbarimento, postula una revisione del codice di procedura penale. Siamo intervenuti per tutelare i terzi; nel settore più sensibile e nel modo più diretto per tutelare i terzi. Quelle persone che, a loro insaputa, sono intercettate e spesso si ritrovano dentro le intercettazioni e sui giornali. Molto spesso poi, le persone che sanno di essere intercettate fanno appositamente alcuni nomi, per darli in pasto all’opinione pubblica. La normativa che abbiamo realizzato – precisa Nordioimpedisce la diffusione dei nomi delle persone citate. E non si tratta certo di un bavaglio alla stampa”. 

Novità anche sulle custodie cautelari e sulle nomine dei nuovi magistrati. “Siamo intervenuti sulle custodie cautelari. Il carcere deve essere l’eccezione dell’eccezione. Questo lo dice il buon senso e la costituzione, con un articolo che enfatizza la presunzione di innocenza. Noi abbiamo aumentato l’organico della Magistratura di 250 unità. Una buona percentuale per rendere effettiva la Giustizia e verranno accelerati i concorsi. Una volta che un candidato inizia un concorso e nel caso in cui alla fine dovesse uscire vincitore, prima di ottenere la toga passano generalmente dai quattro ai cinque anni. Una cosa inverosimile e obsoleta”. 

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio – Ricercaitaliana.it

L’informazione di garanzia era diventata garanzia di informazione

Le novità principali arrivano anche sull’aspetto processuale. Ci saranno grandi cambiamenti sia per quanto riguarda la diffusione a mezzo stampa degli avvisi di garanzia, sia sull’appello dei Om in caso di assoluzione di primo grado.  “Siamo intervenuti sull’informazione di garanzia, che molto spesso in Italia si trasformava in garanzia di informazioneha dichiarato Nordio -. La prassi di oggi è terribile. Ogni volta che viene emesso un avviso di garanzia, il nome della persona che lo riceve finisce sui giornali e diventa a tutti gli effetti un condannato. Questa cosa andrà modificata. Abbiamo introdotto infine una limitazione dei poteri di appello dei pm in caso di sentenze di assoluzione. Se una persona è già stata assolta in un processo è irrazionale che il Pubblico Ministero si possa appellare. Se un giudice ha assolto una persona, e non ha pensato di condannarlo, o quel giudice è irragionevole o è sbagliata la norma. E noi pensiamo che sia sbagliata la norma”.

Nordio cita il professor Vassalli, prendendolo ad esempio e si augura che il Parlamento possa approvare questa norma nel minor tempo possibile. “Il nostro obiettivo è di realizzare l’idea garantista di uno dei più grandi ministri della giustizia: un socialista, il professor Vassalli, il cui codice, tra i migliori mai realizzati, è stato snaturato. Io spero che questa approvazione, che ora passa al Parlamento, sia fatta nel più breve tempo possibile. Mi auguro solo che l’opposizione venga fatta in modo razionale e non emotiva. Il mio auspicio è che si argomenti con delle ragioni, che non partano nè dal cuore, nè dalla  pancia, ma dal cervello. Confrontiamoci, ma nel modo giusto.

I sindaci Pd esultano

“La cancellazione dell’abuso d’ufficio è una vittoria per tutti i sindaci, a prescindere dal colore politico”. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci del Pd esulta per la scelta di Nordio: “Ci saremmo accontentati di una revisione del reato, il ministro è andato oltre. Ma per noi amministratori si tratta comunque di una vittoria“. Da “almeno dieci anni” i sindaci “chiedono di mettere mano all’abuso d’ufficio spiega Ricci -. Perché è evidente che il reato, così com’è, non funziona”. Un reato “inutile e per certi versi dannoso – argomenta il dem -. Perché quando scatta l’avviso di garanzia, tanti bravi amministratori o dirigenti vedono rovinato il loro percorso“. “E se qualcuno viene condannato in primo grado deve dimettersi, per effetto della legge Severino, anche se magari poi è assolto in appello – aggiunge -. Così si fa un danno al Comune”. Il Pd, però, si è detto contrario al provvedimento. “Il 99% dei sindaci di centrosinistra la pensa così”, assicura Ricci. “Il Pd  sa come la pensano i suoi sindaci, e credo che farebbe bene ad ascoltarli”. “Non è che se lo fa il governo di centrodestra possiamo schierarci contro – sostiene il sindaco dem -. Ha vinto il buon senso, hanno vinto gli amministratori. A prescindere dal colore politico”.

 

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