Il presidente del Napoli ha scelto il francese come sostituto di Luciano Spalletti. Dallo scudetto al Lille ai due secondi posti con la Roma, fino agli screzi con Ronaldo. La storia del francese pronto a conquistare Napoli
A gennaio del 2016 Luciano Spalletti sostituì sulla panchina della Roma Rudi Garcia, esonerato dalla società giallorossa dopo tre stagioni e al termine di una serie di risultati deludenti. A distanza di sette anni e mezzo la storia si ripete, ma a parti invertite. Il tecnico francese prenderà il posto del toscano alla guida del Napoli. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rotto gli indugi ed ha scelto il nuovo tecnico che guiderà gli azzurri nella prossima stagione.
Garcia avrà il compito di difendere lo scudetto appena conquistato da Spalletti e di tentare l’assalto alla Champions League (competizione nella quale gli azzurri sono arrivati ai quarti di finale, sconfitti nel derby italiano dal Milan di Stefano Pioli). Il presidente azzurro ha spiazzato tutti. Se è vero che la scorsa settimana aveva incontrato il francese, con il quale si era fermato più volte a cena, è altrettanto vero che negli ultimi giorni aveva intensificato gli incontri con Galtier, tecnico che aveva guidato il Paris Saint Germain. Ieri sera la svolta.
Il comunicato di De Laurentiis
Il patron azzurro ha annunciato l’accordo con Garcia attraverso un tweet: “Ho il piacere di annunciare che, dopo averlo conosciuto e frequentato negli ultimi dieci giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli. A lui il più sincero benvenuto e un grande in bocca al lupo!“. Poche parole per confermare la scelta ed annunciare al mondo intero il nome del successore di Luciano Spalletti. “Che piacere sposare il progetto del Napoli. Che piacere tornare in Italia. Sono motivato e ambizioso ora come non mai per continuare a portare in alto i colori dei Campioni d’Italia”, ha invece detto il tecnico francese.
Il riferimento è alla sua prima avventura italiana, sulla panchina della Roma. Garcia approdò in giallorosso dopo aver fatto un vero e proprio capolavoro alla guida del Lille, società con la quale vinse uno scudetto (nel 2011) e una Coppa di Francia (sconfiggendo in finale il Paris Saint Germain). Un traguardo storico per il club transalpino: un double che lo ha portato in cima alla lista dei desideri dei maggiori club internazionali. Garcia rifiuta tutte le avance e resta fedele al club che lo ha lanciato nel grande calcio: ma ripetere ciò che è stato fatto è impossibile: nelle restanti due stagioni ottiene un terzo e un sesto posto e chiude la sua avventura nel Lille. L’estate del 2013 lo chiama la Roma. Il tecnico francese è chiamato a risollevare un ambiente disastrato e una squadra con il morale sotto i tacchi, dopo la sconfitta dei giallorossi nella finale di Coppa Italia contro la Lazio.
Garcia, lo scudetto al Lille e i due secondi posti alla Roma
Nella sua prima stagione alla guida della Roma compie un capolavoro: vince le prime dieci giornate di campionato, nelle quali subisce un solo gol e vola in testa alla classifica. Al termine del campionato collezionerà il record di punti del club (85, battuto solo da Spalletti nel 2017), ma non andrà oltre il secondo posto alle spalle della Juventus. Chiude alle spalle dei bianconeri anche la stagione successiva, prima di essere esonerato a gennaio del 2016, dopo un inizio di stagione negativo. Chiusa la parentesi alla Roma torna in Francia e guida per tre anni (due quinti posti e un quarto posto) l’Olimpique Marsiglia. Poi l’avventura al Lione: due anni, un quinto posto (da subentrato) e un quarto posto finale. Ad aprile del 2022 lo chiama l’Al Nassr: Garcia riparte dal campionato arabo, nella squadra che a gennaio 2023 acquisterà Cristiano Ronaldo. Proprio i contrasti con il fuoriclasse portoghese saranno alla base della rottura con il club, che arriva con la squadra al secondo posto in classifica. Ora la nuova avventura al Napoli.
Rudi Garcia, ecco come gioca
Rudi Garcia fa parte dell’elenco dei cosiddetti tecnici pragmatici: quelli che allenano senza troppi fronzoli e che fanno dell’equilibrio la loro carta vincente. Il primo grande risultato ottenuto alla Roma fu l’aver blindato la difesa, che sotto la sua guida diventò a tutti gli effetti impermeabile. Dal punto di vista degli schemi, Garcia non si discosta troppo da Luciano Spalletti: ama la difesa a quattro e i suoi moduli più utilizzati sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Nella Roma giocava con Totti punta centrale, Gervinho e Salah sugli esterni. Ma spesso lanciava anche un trequartista puro alle spalle di una punta centrale. Nel Napoli sarà chiamato a gestire l’euforia post scudetto e una squadra che, per il secondo anno consecutivo, rischia una piccola rivoluzione: Kim è pronto a lasciare Napoli, mentre Osimhen e Kvaratskhelia aspettano di conoscere il loro futuro. Quello di Rudi Garcia è già certo: guiderà i campioni d’Italia nella stagione più dura. Quella della conferma.