C’è l’ipotesi di una social challenge dietro all’incidente di ieri sera a Roma, che ha causato la morte di un bimbo di cinque anni e il ferimento della madre e della sorellina.
Il giovane di vent’anni alla guida del Suv Lambroghini coinvolto nell’incidente, è indagato per omicidio stradale. Al vagli degli inquirenti, anche la posizione degli altri quattro ragazzi presenti nel veicolo. I pm di Roma potrebbero contestargli il concorso, se venisse accertato che prima dell’incidente stessero girando un video da postare sui social per una sfida, incitando il giovane alla guida.
L’ipotesi è che lo schianto sia stato causato da una distrazione per via degli smartphone o videocamere. Tutto è da confermare: gli inquirenti hanno sequestrato i dispositivi dei giovani e stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente. In un filmato comparso in rete, uno dei ragazzi afferma: “Secondo giorno in Lamborghini, per adesso tutto bene”.
Anche se si tratta solo di ipotesi, il bimbo di cinque anni potrebbe essere morto a causa di un gioco pericoloso. Per via di una delle tante social challenge che girano sul web, a cui partecipano i ragazzini.
I pubblici ministeri si affideranno a dei tecnici per accertare la velocità con cui viaggiava il Suv Lamborghini che i giovani avevano noleggiato. La polizia locale di Roma Capitale stanno lavorando sui cellulari dei cinque ragazzi per verificare se al momento dello schianto stessero realizzando un video per la challenge su Youtube.
Gli inquirenti hanno acquisito anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, per risalire alla dinamica dell’incidente.
Lo schianto è avvenuto ieri, mercoledì 14 giugno, alle 15.45 circa nella zona tra Acilia e Casal Palocco, a Roma. Si sono scontrate frontalmente una Smart ForFour e il Suv Lamborghini preso a noleggio da due giorni, guidato da un ventenne, con a bordo altri quattro giovani. Nella Smart viaggiavano una donna con i due figli. Il piccolo di cinque anni è morto, mentre la sorellina è rimasta gravemente ferita.
Nell’incidente è rimasta coinvolta un’altra auto. Sul posto sono intervenuti il 118, i carabinieri e la polizia locale. Il piccolo, quando sono arrivati i soccorsi, era già in arresto cardiaco. I sanitari hanno praticato un massaggio cardiaco e dopo averlo rianimato lo hanno trasportato all’ospedale Grassi di Ostia. Una corsa risultata vana, perché i medici del pronto soccorso nulla hanno potuto. In serata il padre del piccolo si è recato in ospedale per il riconoscimento della salma.
La madre e la bambina sono state traportate in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio. Sono in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. La Smart ForFour e il Suv Lamborghini sono stati sequestrati. Al conducente del Suv è stato fatto l’alcol test, che è risultato negativo.
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