Da Viviano a Cesar, fino a Riccardo Cucchi: gli esperti commentano le tre finali perse dalle squadre azzurre in Europa, tra delusione e speranza per il futuro
La vittoria del Manchester City sull’Inter nella finale di Champions League, mette la parola fine ad una stagione intensa, emozionante e ricca di colpi di scena. In Italia si attendono ancora due epiloghi: la finale di ritorno dei play off di serie B, che regalerà l’ultima squadra che il prossimo anno giocherà nella massima serie (1-1 tra Cagliari e Bari nel match d’andata giocato in Sardegna) e lo spareggio tra Verona e Spezia, che decreterà chi rimarrà in A tra le due squadre che hanno chiuso la stagione al terz’ultimo posto.
Per il calcio italiano è stato un anno ricco di risultati positivi: cinque squadre si sono qualificate per le semifinali delle competizioni europee e abbiamo portato una nostra rappresentante, all’atto conclusivo di Champions League, Europa League e Conference League. Per ritrovare un risultato simile bisogna tornare indietro ai primi anni novanta, quando le nostre squadre dominavano il palcoscenico internazionale. Ma in quegli anni le finali erano spesso accompagnate dai trionfi. Stavolta sfortuna, errori e decisioni arbitrali, hanno condizionato le tre gare, lasciando le nostre formazioni a bocca asciutta. Come giudicare quindi i risultati europei del nostro calcio? Gli esperti, contattati in esclusiva dalla nostra redazione, non hanno dubbi.
“Per il nostro calcio arrivare con tre formazioni nelle finali delle Coppe europee è comunque un grande motivo di orgoglio”. Emiliano Viviano, ex portiere della Nazionale e di Sampdoria, Palermo, Fiorentina ed Inter, aveva commentato ai nostri microfoni i risultati dei club italiani, che dopo tanti anni di distanza erano tornati a recitare un ruolo da protagonisti in Europa. “E’ vero che lo scorso anno era arrivata una vittoria in Conference della Roma, ma portare tre squadre così in alto, non accadeva dagli anni novanta”, ha dichiarato ancora il portiere che attualmente gioca in Turchia. “Il mio rammarico va soprattutto alla Fiorentina, che contro il West Ham meritava di più: i viola hanno fatto la partita, gli inglesi hanno sfruttato gli episodi”.
Le finali e i risultati negativi
Purtroppo le tre finali non si sono concluse come tutti i tifosi italiani (ed in particolare quelli di Roma, Fiorentina e Inter) speravano. I giallorossi di Josè Mourinho non sono riusciti a bissare il successo in Conference dello scorso anno e sono stati sconfitti nella finale di Europa League dal Siviglia degli ex Monchi e Lamela. La Fiorentina di Vincenzo Italiano ha giocato una gran partita contro il West Ham, ma si è fatta sconfiggere da una rete subita al 90′ e arrivata grazie ad un errore madornale della difesa. Infine l’Inter, dopo aver giocato una gara maiuscola contro il fortissimo Manchester City di Guardiola (che ha chiuso la stagione vincendo Premier, Fa Cup e Champions), si è inchinata alla rete di Rodri nella ripresa.
“Per il calcio italiano è stata comunque una grande stagione – ha confermato ai nostri microfoni Cesar Aarecido Rodriguez, ex centrocampista dell’Inter presente ad Istanbul per tifare i nerazzurri – ed un motivo di grande orgoglio. Le finali poi si possono vincere o perdere, ma l’importante è esserci. L’Inter ci è arrivata con merito dopo che negli ultimi mesi aveva fatto una stagione eccezionale. Peccato per come è finita, ma la squadra ha fatto benissimo“. Sulle stessa linea di pensiero, ma con qualche differenza, anche Riccardo Cucchi, storico radiocronista di Tutto il Calcio minuto per minuto. “Il Manchester City ha vinto faticando. E soprattutto senza riuscire a fare il Manchester City. Merito dell’ Inter e della sua gara tatticamente impeccabile. Quando i nerazzurri hanno attaccato per raggiungere il pari ,gli inglesi hanno tremato. E sono stati baciati dalla fortuna”, ha scritto al termine del match.
Ai nostri microfoni invece, il cronista Rai aveva spiegato che, parlare di riscatto del nostro calcio, era probabilmente esagerato: “Non si tratta di un risultato legato al sistema calcio Italia, che va rivisto. Va attribuito solamente alle tre squadre: alle società, agli allenatori e ai giocatori di Inter, Roma e Fiorentina. Non è il calcio italiano, che resta in crisi economica e sistemica, ad aver raggiunto questi risultati. Sono i tre club che hanno fatto cose importantissime. E’ un bel risultato, ma non credo che si debba parlare di riscatto. Ci sono ancora tante cose da fare”.