Andrea Cecchini, portavoce della principale organizzazione sindacale delle forze di Polizia, dopo i fatti di Verona: “Ma non accettiamo morali o giudizi prima ancora di aver appurato la verità”
Insulti, torture, minacce e pestaggi. L’inchiesta che ha smascherato presunti atti commessi dagli agenti di polizia all’interno della Questura di Verona, va avanti. Sono finiti agli arresti Alessandro Migliore, Loris Colpini, Federico Tomaselli, Filippo Failla Rifici e Roberto Da Rold. Diciassette le persone indagate e alle quali sono stati contestati reati di tortura, falso e omissioni in atto d’ufficio. L’inchiesta, secondo quanto si legge nelle 169 pagine di ordinanza, sarebbe nata da un’altra indagine condotta dalla Squadra Mobile su una perquisizione compiuta da Migliore nell’abitazione di due persone accusate di tentato omicidio e detenzioni d’armi.
“I fatti di Verona, se confermati, sono gravissimi e ledono l’onore e la dignità di tutti i Poliziotti e di tutti I nostri Caduti. Ma solo se confermati e solo se lo riterrà l’Autorità Giudiziaria”, dichiara in esclusiva ai nostri microfoni Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, la principale organizzazione sindacale delle Forze di Polizia. “La questione di Verona è sconcertante. Se fosse tutto vero sarebbe gravissimo. Ma questo dimostra essenzialmente una cosa”.
Quale?
“Che il problema della sicurezza in Italia esiste da anni e viene sempre preso sotto gamba da tutti: politici ed istituzioni. Perchè non ci ascolta mai nessuno. Chi sbaglia paga non dovrebbe essere solo un motto di un sindacato, ma dovrebbe essere il motto di un intero Paese. La nostra ragione di vita era e resta la certezza della pena”.
Anche a parti invertite?
“Certo. Se il poliziotto ha sbagliato, deve pagare. Non deve avere impunità e non ha immunità. Però c’è una cosa che voglio evidenziare”.
Quale?
“Non accettiamo pre giudizi o condanne senza processi e soprattutto non accettiamo morale da parte di persone che ci cercano e puntano il dito contro di noi solo per dirci quanto siamo brutti e cattivi. Noi tutti i giorni ci sacrifichiamo e moriamo anche per queste persone. Noi non percepiamo il nostro quantum. Se i politici possono parlare di uno Stato democratico lo devono a noi. E non possono parlare di noi solo quando siamo sotto una vera e propria gogna mediatica, perchè qualcuno di noi ha sbagliato”.
“Non accetto il giustizialismo di chi solitamente è garantista”
Le accuse ai poliziotti sono gravi..
“Se verranno confermate le accuse, vuol dire che è successo qualcosa di molto grave. E noi non vogliamo assolutamente sconti per nessuno. In primis per noi stessi. Ma non ci si può ricordare dei poliziotti solo quando sbagliamo. E’ un modo di fare pericolosissimo. Porta solo astio nei confronti di un poliziotto. E’ come se arrestassimo una persona per un furto in banca, e portassimo in galera, perchè ritenuti colpevoli, tutte le persone che si trovavano in quel momento in banca. E’ un giustizialismo che si ha nei nostri confronti. E non accetto che a parti invertite invece, da una certa parte politica, si sia sempre il massimo del garantismo. Magari contro persone che ci mandano in ospedale”.
Cecchini ribadisce: “Certuni si ricordano di parlare di noi solo quando sbagliamo, avessi mai sentito da costoro una parola per i sacrifici che facciamo tutti i giorni, quando finiamo in ospedale per colpa di delinquenti, quando ci uccidono e quando le nostre famiglie devono sacrificarsi e fare i salti mortali perché ci pagano le ore che facciamo dopo non meno di 12-18 mesi. Tutto questo stizzisce e fondamentalmente abbiamo ben compreso che siamo solo buoni per la ribalta altrui….noi facciamo bene ed altri emergono e fanno carriera, noi sbagliamo e altri emergono e fanno carriera‼️ È la verità, non una menzogna”
Piantedosi: “Fatti di enorme gravità”
Sull’argomento si è espresso anche il Ministro dell’Interno Piantedosi: “Le vicende che emergono dall’inchiesta di Verona, ove fossero confermate, sarebbero di enorme gravità, lesive innanzitutto della dignità delle vittime ma anche dell’onore e della reputazione di migliaia di donne e uomini della Polizia di Stato che quotidianamente svolgono il proprio servizio ai cittadini con dedizione e sacrificio. La magistratura e la stessa Polizia di Stato faranno piena chiarezza su quanto avvenuto”.