L’ex portiere dell’Inter e della Nazionale, sulla finale di Champions League tra i nerazzurri di Simone Inzaghi e gli inglesi del Manchester City
Dopo le sconfitte della Roma (contro il Siviglia nella finale di Europa League) e della Fiorentina, battuta nella finalissima di Conference dal West Ham, al calcio italiano è rimasta l’ultima possibilità per portare a casa un trofeo: la finale di Champions League che vedrà l‘Inter di Simone Inzaghi affrontare il Manchester City di Guardiola. Un match che, almeno sulla carta, sembra proibitivo per i nerazzurri. “Ma i pronostici sono fatti per essere smentiti”, dichiara in esclusiva a Ricercaitaliana.it Emiliano Viviano, ex portiere nerazzurro (era a Milano la stagione 2011-12) e della Nazionale.
Viviano, che oggi difende i pali del Fatih Karagümrük, squadra turca della quale è capitano, analizza la finale di Champions League e giudica il cammino dei club italiani: soffermandosi soprattutto sulla Fiorentina, squadra della quale è sempre stato tifoso e per la quale ha giocato nella stagione 2012-13: “Dispiace che la Fiorentina abbia perso in quel modo, ma ha fatto una grande stagione. Ora ci rimane l’Inter, sperando che il risultato sia diverso.
Emiliano Viviano, tutti pensano che il Manchester City abbia già la Champions League in mano. E’ davvero così?
Il Manchester City parte favorito, ma l’Inter non parte battuta. Le partite secche sono tutte da giocare e nascondono sempre delle insidie. L’Inter ha meritato di raggiungere la finale di Champions. Ci è arrivata al termine di un percorso eccezionale. E non ha certo voglia di gettare tutto all’aria ora. In novanta minuti, che possono anche essere cento venti, più succedere davvero di tutto”.
La Roma ha perso contro il Siviglia, la Fiorentina contro il West Ham. Al nostro calcio è rimasta solo la finale che, sulla carta, sembra la più complicata.
E’ un grande anno per il calcio italiano: è vero che lo scorso anno c’è stata la vittoria della Roma in Conference League, che ci ha permesso di tornare a vincere una competizione internazionale dopo tantissimo tempo, ma pensare che tre squadre hanno raggiunto le finali di tornei europei era difficilissimo da pronosticare ad inizio anno. Senza dimenticare anche la Nazionale Under 20 che è arrivata in finale dei Mondiali. Insomma, al di là dei risultati finali, perchè le finali si possono vincere e si possono perdere, portare tre club così lontano è stato un grandissimo segnale di rilancio per il nostro calcio.
A proposito di finale. L’Inter se la può giocare? E come?
“Ma certo che se la può giocare. E’ ovvio che il Manchester City parta favorito per tantissime ragioni: è una super potenza, con giocatori straordinari, ma queste sono gare sempre equilibrate. E poi ho l’impressione che siano gare che l’Inter sappia preparare e giocare benissimo”.
Per quale motivo?
“Perchè la squadra di Inzaghi si trova benissimo contro formazioni che cercano il dominio del gioco. E’ ovvio che il City gioca benissimo e che ha il miglior allenatore del mondo. Ma l’Inter va ad Istanbul per vincere: che sia chiaro a tutti”.
Cosa che non è successa alla tua Fiorentina contro il West Ham.
“Le gare si vincono e perdono. E perdere in quel modo fa girare le scatole, questo è ovvio: ma ogni tifoso viola che si rispetti deve essere felice per quello che è stato fatto quest’anno: è iniziato un ciclo, che ci ha portato a giocare due finali. La Fiorentina ha mostrato grandi segnali di crescita. Dispiace per aver perso all’ultimo minuto, ma il calcio è così”.
Il West Ham è stato più cinico o la Fiorentina ha pagato un pò di inesperienza nella gestione dei minuti finali?
“Il West Ham ha meritato la Coppa: ha vinto tutte le partite, ma ha vinto con due episodi. La squadra inglese ha fatto un tiro in porta e ha sfruttato l’episodio del rigore. La Fiorentina ha segnato un gol, se n’è visto annullare un altro, ha preso un palo, ha avuto una grande occasione con Mandragora: se c’è stata una squadra che ci ha provato, quella è stata la Fiorentina. E’ chiaro che prendere un gol così, all’ultimo minuto, a causa di una lettura piuttosto semplice che è stata invece sbagliata, ti porta a subire critiche. Ma l’atteggiamento della squadra, il gioco e l’aggressività che ha messo in campo, mi è piaciuta”.
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Italiano ha dato una bella mentalità alla squadra. I giocatori fanno quello che lui chiede e il giudizio sul suo lavoro non può che essere positivo. Ha portato la Fiorentina a giocare due finali. Io spero che rimanga a Firenze perché ha fatto un buon lavoro. Detto questo sono un tifoso un pò diverso. Non mi interessa chi allena o chi gioca, io tifo la Fiorentina a prescindere”.
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