La cittadina in provincia di Napoli, dove era nata Giulia Tramontano, scossa da un duplice omicidio. Un uomo ha ucciso due suoi cognati: la ricostruzione clamorosa
Sant’Antimo, il piccolo comune in Provincia di Napoli, torna al centro del dibattito. La cittadina che ha dato i natali a Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, è stata testimone di un altro duplice omicidio che ha sconvolto l’opinione pubblica. Una vicenda nella quale si mischiano odio, rabbia, passione e cattiveria. Un regolamento di conti familiare, che si è concluso con la morte di due giovani. Uccisi dalla stessa persona.
Proprio mentre la cittadina di Sant’Antimo si preparava per la fiaccolata in memoria di Giulia Tramontano, si è verificato un duplice omicidio che ha sconvolto ulteriormente la piccola comunità campana in provincia di Napoli. A morire sono state due persone: Luigi Cammisa di 29 anni, trovato senza vita tra piazza Sant’Antonio e via Caruso, e sua cognata, Maria Brigida Pesacane. Il corpo della giovane di 24 anni è stato rinvenuto in un appartamento della stessa zona.
Sin dalle prime ore gli inquirenti hanno lavorato sulla pista familiare, convinti che il delitto nascondesse una sorta di regolamento di conti: una vendetta passionale. Le indagini si stanno incentrando sulla figura di Raffaele Caiazzo, il suocero delle due persone uccise. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, avrebbe sospettato di una relazione extra coniugale tra i due cognati, e per evitare uno scandalo familiare, avrebbe deciso di eliminarli. Una possibilità sulla quale si stanno concentrando gli interrogatori, ma che per il momento non convince appieno gli inquirenti. Anche alla luce della testimonianza di Alfonso Caiazzo, figlio di Raffaele e marito di Maria Brigida Pisacane. Le parole dell’uomo hanno infatti spalancato agli inquirenti una nuova, clamorosa, possibilità.
“Mio padre si era innamorato di mia moglie”
Secondo il racconto di Alfonso Caiazzo, il padre, avrebbe agito non per vendicare la possibile relazione tra i due cognati, ma per un altro, clamoroso, motivo: “Mio padre si era invaghito di mia moglie“ ha detto. La ricostruzione dei drammatici minuti che hanno portato alla morte dei due cognati, assume dei contorni sempre più chiari. Secondo quanto raccolto dai responsabili delle indagini, Alfonso era andato a lavorare ed è stato raggiunto dalla telefonata della madre, che lo avrebbe avvisato dell’omicidio di Luigi. A quel punto l’uomo ha cercato in tutti i modi di chiamare la moglie per avvisarla del pericolo, consigliandole di chiudersi in casa e di non aprire a nessuno. Ma il suo tentativo è stato vano: la donna era ormai riversa in bagno, crivellata dai colpi. A distanza di poche ore Raffaele Caiazzo si è costituito. Luigi è stato ucciso con sette colpi di arma da fuoco, mentre Maria Brigida con cinque.
Il movente dell’omicidio
Raffaele era convinto che tra i due cognati fosse nato un rapporto sentimentale ed era stato protagonista di una vera e propria scenata di gelosia in un ristorante, dopo che un altro parente si era avvicinato a Maria Brigida. Secondo la testimonianza di Alfonso, il padre Raffaele aveva perso la testa per la moglie e gli avrebbe confessato di aver avuto un rapporto intimo con lei. “Quelle di mio padre erano tutte fantasie, però ci stava rovinando la vita, così io e mia sorella Anna abbiamo detto a mia madre che non volevamo più vedere papà”, ha detto l’uomo. Il giorno prima del duplice delitto, si è consumato in famiglia un drammatico incontro, voluto da Alfonso e Anna (figli di Raffaele e moglie e marito delle due vittime). In quell’occasione Raffale aveva confermato i sospetti sui due cognati, ritrattando però di aver avuto momenti di intimità con la nuora. Anche la sorella Anna, davanti agli inquirenti ha confermato la passione del padre verso Maria Brigida, dichiarando che all’interno della famiglia c’era il sospetto che il padre avesse perso la testa per la nuora. Dal canto suo la moglie di Caiazzo, Amelia D’Isidoro, spiega come era nata la fissazione del marito sulla relazione tra i cognati. “A Carnevale festeggiammo in famiglia e Raffaele disse di aver visto Luigi fare avances a Maria Brigida”.