Ormai è ufficiale, a fine anno ci sarà il passaggio definitivo da Reddito di Cittadinanza ad Assegno di inclusione, ma chi sarà a pagarne le conseguenze?
L’Italia tra breve dirà addio al Reddito di Cittadinanza, ma chi ne pagherà le conseguenze? Il Governo Meloni è stato coerente da sempre su questo punto: il Reddito di Cittadinanza avrebbe avuto uno stop e saranno state annunciate nuove politiche di sussidi. Tra i pro e i contro, è inevitabile sottolineare che per quanto il partito 5 Stelle abbia voluto aiutare i meno abbienti, l’altro lato della medaglia è stato che tante persone sono riuscite a sfruttare l’agevolazione pur non avendone tutti i diritti.
Lo Stato si ritrovava a far uscire di più del dovuto e il nuovo Governo voleva agire il prima possibile. Da fine anno il Reddito di Cittadinanza subirà uno stop, si parlerà di un Assegno di inclusione che diventerà operativo automaticamente da gennaio 2024.
Secondo le nuove statistiche di Bankitalia, la stretta colpirà prima di tutto gli stranieri ma anche oltre due terzi degli attuali beneficiari italiani. Per lo Stato però ci sarà un risparmio: circa 2 miliardi di euro, che però corrisponde circa alla metà di quanto necessario per confermare lo sgravio contributivo in busta paga anche per il 2024, non una grande soluzione quindi. In totale il 40% di coloro che ricevevano il reddito non saranno più idonei.
Il nuovo Assegno di inclusione che sostituirà l’RdC per il nuovo anno presenterà una doppia stretta: da una parte saranno esclusi i nuclei familiari in cui non ci saranno minorenni, disabili o over 60, dall’altra i limiti saranno sui 6000 euro di reddito a famiglia da moltiplicare poi per il parametro di scala di equivalenza che verrà reso più severo proprio perché non terrà più conto di tutti i componenti maggiorenni occupabili.
In questo modo secondo il Governo sarà possibile creare più occupazione anche tra i giovani che fino ad oggi hanno continuato a sopravvivere con la quota mensile del Reddito di Cittadinanza senza lavorare (ora però c’è da capire in che modo verranno selezionati nuovi posti di lavoro per coloro che perderanno l’entrata).
Di fatto, spiega Bankitalia, da questa revisione ne scatterà un taglio totale del 40%. In pratica, di riflesso solo il 60% degli attuali percettori di Reddito di cittadinanza potrà accedere all’Assegno di inclusione, con un importo differente che, a seconda dei casi, potrebbe rivelarsi più oppure meno vantaggioso rispetto a quanto percepito fino ad oggi.
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