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Curiosità

L’avvocato di Impagnatiello rinuncia al mandato

Sebastiano Sartori, avvocato di Alessandro Impagnatiello, ha rinunciato al suo mandato, depositando l’atto alla Procura di Milano.

È stata una questione tra me e il mio assistito”, ha spiegato, e non ha aggiunto altro. Durante un incontro nel carcere di San Vittore con il legale, il barman trentenne, reo confesso dell’omicidio di Giulia Tramontano, ha ribadito di aver fatto tutto da solo.

Nessuno lo avrebbe aiutato a nascondere il corpo della donna, anche se gli investigatori stanno cercando di fare luce proprio su questo punto. “Lui lo esclude. I dubbi degli investigatori dovete chiederli a loro”. 

Impagnatiello “non ha buttato” il coltello per uccidere Giulia, ha dichiarato Sartori: “Ha detto specificatamente dove sia”. 

Il barman è un uno stato “di angoscia che sta venendo fuori sempre di più”, spiega il legale, specificando che secondo il suo ex assistito, il coltello con cui ha ucciso Giulia si troverebbe nella casa che la coppia condivideva a Senago.

Nelle prossime ore verrà effettuata una perquisizione dell’abitazione, mentre venerdì si terrà l’autopsia al corpo della giovane donna, che era incinta di sette mesi.

I familiari di Giulia temevano il tragico epilogo

L’avvocato di Impagnatiello rinuncia al mandato (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

La famiglia di Giulia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo, in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa”. Così, all’Ansa, Giovanni Cacciapuoti, avvocato del Foro di Napoli Nord nominato dai genitori della vittima, per gli accertamenti irripetibili disposti, cioè i rilievi scientifici nella casa a Segnato e l’autopsia a Giulia.

Il legale ha spiegato che non hanno nominato consulenti di parte, “ci affidiamo a quelli dei pm”. 

Il racconto della collega 23enne

Intanto sono emersi nuovi particolari raccontati dalla ragazza con cui il barman aveva una relazione parallela. La giovane ha dichiarato che aveva paura per sé e per Giulia, perché non sapeva “che fine avesse fatto” la ragazza che aveva visto poche ore prima e perché non sapeva “di cosa fosse capace” Impagnatiello.

Si era preoccupata anche per le richieste “pressanti” di lui di vederla in piena notte. Un collega l’aveva accompagnata a casa perché anche sul posto di lavoro “erano preoccupati”. 

I tre video agli atti dell’indagine

Intanto agli atti dell’indagine della Procura e dei carabinieri del Nucleo investigativo, ci sono tre video che mostrano Alessandro Impagnatiello poco ore dopo aver ucciso con due coltellate alla gola la compagna Giulia Tramontano.

Due di notte riprendono i movimenti della notte di domenica 28 maggio, mentre il barman trasporta un involucro, l’altro alcuni momenti della mattina presto mentre va al lavoro e porta con sé due sacchetti contenente presumibilmente stracci con cui avrebbe ripulito il sangue.

I due video notturni mostrano quello che Impagnatiello ha fatto dopo essere andato a casa della 23enne inglese intorno alle 3 di notte.

Alle 3.22, dopo essere tornato da casa della giovane che non lo aveva fatto entrare, si vede il barman uscire dal passo carraio. Nel secondo si vede uscire nuovamente dalla stessa uscita, sotto il bracci porta con sé un involucro di plastica con dei vestiti. Deposita il sacco nel bagagliaio.

Alle 7 di domenica, Impagnatiello esce di nuovo “con uno zaino in pelle marrone in spalla”, mentre “si dirige verso la sua autovettura e dopo aver aperto il cofano automatico, lascia lo zaino al suo interno. Rinchiuso il bagagliaio quindi, lo stesso rientra nel carraio per poi uscirne alle successive ore 7.08″. Nella mano sinistra, il barman ha “due involucri, verosimilmente di plastica, rispettivamente di tonalità chiara trasparente”, all’interno “del quale si può notare un agglomerato di materiale compatibile con un mucchio di vestiti”. Arrivato all’auto, “deposita nel cofano posteriore dapprima il sacchetto meno voluminoso e successivamente il sacco giallo, per poi allontanarsi in auto”, per andare al lavoro.

Angelo Bianco

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