Il cervello scendeva dal naso: neonato salvato al Regina Margherita

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By Angelo Bianco

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I medici dell’ospedale Regina Margherita hanno effettuato un intervento senza precedenti su un neonato con una rarissima malformazione che gli faceva scendere una parte del cervello nella cavità nasale. 

La sua sopravvivenza era a rischio. Così il piccolo è stato salvato a tre mesi con un’operazione in endoscopia. Era nato affetto da mielomeningocele nasale, un difetto alla base del cranio che, durante la vita fetale fa scendere una porzione di cervello nel naso.

Il bimbo rischiava la meningite, ma il problema maggiore era che il buco si trovava nella parte posteriore del naso. Quindi la parte di cervello ostruiva il passaggio dell’aria, provocando problemi respiratori.

Il cervello scendeva dal naso: neonato salvato al Regina Margherita
Il cervello scendeva dal naso: neonato salvato al Regina Margherita (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Perché l’intervento è stato anticipato

Inizialmente i medici avevano programmato l’intervento quando il neonato avrebbe compiuto otto mesi, come indicava la letteratura medica. Ma le condizioni di salute del piccolo erano progressivamente peggiorate. Così, quando ha compiuto tre mesi, l’equipe ha deciso di anticipare l’operazione per evitare un blocco totale della respirazione. In questo caso il bimbo avrebbe dovuto essere sottoposto a un intervento in tracheostomia.

Per questo i medici hanno deciso di procedere prima del tempo stabilito, anche se non c’erano mai stati casi precedenti di interventi di questo genere, prima del sesto mese di età.

Con il consenso dei genitori, il team ha portato a termine un intervento molto difficile, eseguito dal dottore Paolo Tavormina, responsabile della Otorinolangoiatria pediatrica, insieme con la dottoressa Federica Peradotto e al dottore Paolo Pacca.

Come sta ora il piccolo

I chirurghi del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino diretto dalla professoressa Franca Fagioli sono entrati attraverso il naso del neonato con fibre ottiche del diametro di 2,7 millimetri, che hanno permesso di monitorare a video il punto cruciale. Ed hanno operato con microstrumenti, chiudendo il foto alla base del cranio. Oggi il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psico-intellettivo normale.

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