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Omicidio Senago, il criminologo: “Non è stato un delitto premeditato”

Marco Strano, criminologo di fama mondiale, analizza per Ricercaitaliana.it l’assassinio di Giulia Tramontano, commesso dal compagno Alessandro Impagnatiello

Due coltellate alla gola al termine di un duro litigio in casa. Questo, secondo le prime indagini, il modo in cui Alessandro Impagnatiello, barista milanese di 30 anni, avrebbe ucciso Giulia Tramontano la fidanzata di 29 anni che era incinta di sette mesi. L’uomo, una volta commesso il delitto, avrebbe poi tentato di bruciare il corpo, senza riuscirci. Avrebbe poi trasportato il cadavere nell’intercapedine di via Monterosa nel bagagliaio della sua macchina, una T-Roc bianca dove sono state rinvenute tracce di materiale organico. Il movente sarebbe legato alla doppia relazione con la collega barista.

L’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato – Ricercaitaliana.it

Cosa nasconde il famigerato delitto di Senago? Chi è l’uomo capace di uccidere la sua fidanzata e il figlio che stava per nascere? Marco Strano, criminologo, psicologo e poliziotto in pensione, attualmente consulente del CSU Fullerton Police Department di Los Angeles, prova a tracciarne un profilo. “Io mi sono fatto un’idea. Ci troviamo di fronte ad un uomo immaturo, di 30 anni, che sognava il successo facile e una vita allegra e spensierata. Ad un certo punto si è trovato a gestire una situazione impossibile, che lo ha portato di fronte ad un bivio dal quale non ha saputo uscirne”, ha dichiarato in esclusiva a RicercaItaliana.it

Strano, che oltre ad essere un criminologo di fama internazionale, ha collaborato con il Nucleo Operativo dell’Alto Commissario antimafia, continua: “Quest’uomo faceva il barman a Milano, amava la bella vita, le serate, il divertimento e sognava un’esistenza spensierata. Si è trovato, nel giro di pochi anni, proiettato in un vortice di impegni familiari non desiderati. Aveva un figlio di sei anni con una prima donna, che già lo aveva riportato sulla terra. Recentemente aveva una ragazza incinta, con una famiglia alle spalle tradizionale. In più si era fidanzato con una ragazza più giovane di 23 anni, rimasta incinta anche lei, ma che nel frattempo aveva abortito”.

Nella testa del killer: ecco cosa lo ha spinto ad uccidere

Marco Strano, criminologo di fama mondiale, analizza l’omicidio di Giulia Tramontano e traccia un profilo del killer – Ricercaitaliana.it – Facebook e Ansa Foto –

Il criminologo prova ad entrare nella testa dell’assassino. “Ora, faccio una premessa, il mio non è assolutamente un tentativo di giustificare, ma ciò che dico è semplicemente votato a cercare di capire cosa passasse nella sua testa. Si trovava in una situazione critica, schiacciato da un’enorme sollecitazione psicologica: viveva con una ragazzi incinta di sette mesi, ne aveva già uno con un’altra donna alla quale probabilmente pagava degli alimenti e si trovava di fronte ad una possibile nuova forma di responsabilità, alla quale non era evidentemente preparato. In più la nuova ragazza, straniera e di cultura anglosassone, che era rimasta a sua volta incinta e che aveva abortito. Aveva evidentemente passato un forte periodo di stress. L’omicidio è stato premeditato? Difficile dirlo, ma a naso, c’è stata una modesta premeditazione. Direi più di impeto”.

Si è parlato di un omicidio arrivato al culmine di un litigio. “Non credo a questa ipotesi. Io credo che nella sua testa avesse raggiunto una situazione di misura ormai colma: con tre donne presenti nella sua vita. Una con un figlio, una che aveva appena abortito e l’altra incinta di sette mesi. Non ha retto più e ha ucciso la donna che credeva fosse quella che poteva creargli più problemi. Un omicidio maturato in una condizione in cui lui non è stato più in grado di gestire. Con tre donne, che si conoscevano tra di loro. Deve aver pensato che l’omicidio fosse la cosa più semplice per risolvere un problema. Ma non escludo che il gesto possa nascondere anche un aspetto autodistruttivo. Il modo per liberarsi del problema, andare in carcere e uscire da questa situazione mentale e psicologica che lo stava tormentando”. 

Paolo Colantoni

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