Sentenza Juve, l’avvocato Afeltra: “Una pessima pagina di diritto”

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By Paolo Colantoni

Curiosità

L’avvocato Roberto Afeltra, massimo esperto di diritto sportivo, in esclusiva a ricercaitaliana.it: “Ero sicuro che sarebbe finita così. Il patteggiamento non è un’ammissione di responsabilità, ma un accordo”

Il secondo processo sportivo che ha coinvolto la Juventus si è chiuso con il patteggiamento e una multa da 718.240,00 euro. Il club era indagato per la questione stipendi, le partnership sospette con altri club e i rapporti irregolari con alcuni procuratori. Una sentenza che sta facendo discutere e ha scatenato polemiche. “Un processo nato sballato”, dichiara in esclusiva a Ricercaitaliana.it l’avvocato Roberto Afeltra, massimo esponente di diritto sportivo.

La sentenza sulla Juventus fa discutere – Ricercaitaliana.it

Avvocato Afeltra, qual è il suo primo pensiero dopo la chiusura del processo sportivo che riguarda la Juventus? E’ sorpreso dalla semplice multa che è stata inflitta ai bianconeri?
“Assolutamente no”.

E perchè?
“Non voglio prendermi meriti, ma quando iniziò questo secondo filone d’inchiesta che riguardava la Juventus, dissi che sarebbe finito senza nessuna sentenza pesante per la società o al massimo con una multa. E ho avuto ragione”.

Ma da un punto di vista giuridico-sportivo, cosa ci dice questo processo?
“Agnelli non ha patteggiato quindi andrà avanti in tutte le sedi, cercando di  ripetere quanto fatto da Giraudo nel 2006. E non mi stupisce, visto che questo secondo processo è nato sballato”.

Per quale motivo?
“Perchè nasce con la sentenza penale di Napoli che ha ritenuto che le attività degli agenti sono legittime. Nasce con l’insussistenza di un reato previsto nel diritto sportivo in tema di collaborazioni opache. Dalla consapevolezza che non può essere una violazione di lealtà e correttezza la questione stipendi perchè ha una sua collocazione all’interno del codice di giustizia sportiva nell’articolo 38, e devono essere coinvolti i giocatori”.

Quindi?
Quindi si tratta di una brutta pagina di diritto sportivo, come è pessima, non brutta, quella precedente sulla base della motivazione depositata oggi e sulla quale è stato fatto un altro patteggiamento, perchè la Juventus ha rinunciato al ricorso. E’ una pessima pagina di diritto e sono contento di non essere l’unico a pensarla così. Oggi su questa stessa linea si è espresso un’eccellenza come Sergio Santoro, che è stato il primo presidente del Consiglio di Stato, il Giudice più importante a livello amministrativo in Italia”.

L’avvocato Roberto Afeltra sulla sentenza che riguarda la Juventus – Ricercaitaliana.it

 

C’è il rischio che si possa creare un precedente?
“Si tratta di un precedente a tutti gli effetti. Il patteggiamento è un istituto giuridico mutuato dalle giurisdizioni occidentali più avanzate, su tutti dagli Stati Uniti e che sta entrando a piedi giunti in tutte le giurisdizioni italiane: nel civile, nel penale, nel tributario e ora anche da un punto di vista sportivo. Il patteggiamento non è un riconoscimento di responsabilità: è un accordo sul tipo di sanzione e sulla quantificazione della sanzione. Con rinunce reciproche per evitare bastonate”.

Un accordo, a tutti gli effetti…
“Un modo per sapere di che morte si muore e per accorciare i tempi, considerando che altrimenti si sarebbe arrivati al settimo grado di giudizio e non si finiva mai. La Juventus ha fatto un ragionamento: si è resa conto che in questo modo non si sarebbe qualificata per la Champions, ma avrebbe azzerato la sua situazione e il prossimo anno, dopo aver giocato un’altra coppa internazionale, l’Europa League o la Conference, ripartiva da zero, senza pendenze e problemi di natura sportiva. Ha scelto questa strada”.

Un aspetto che molti hanno colto è che, prima ancora dello sviluppo del processo, ci si è affrettati a scagionare i tesserati: giocatori e staff tecnico, che in realtà avevano sottoscritto quell’accordo con il club.
“E’ stata una strada scelta dalla procura. Quando si è accorta che gli era esplosa in mano la tardività dei tre mesi per indagare i calciatori, non poteva più andare avanti con la linea dell’articolo 38, che sarebbe stata invece indispensabile per il coinvolgimento dei tesserati. Perchè l’infrazione si fa in due. Hanno girato, girato, chiesto rinvii, finchè non si sono attaccati all’articolo quattro: che è tutto e non è niente”.

C’è qualcos’altro che l’ha colpita particolarmente?
“Oggi abbiamo letto le motivazioni del meno dieci alla Juventus dopo il processo sulle plusvalenze. La logica sul primo filone è da far drizzare i capelli. Si danno i punti di penalizzazione sulla base dei comportamenti effettuati dai dirigenti principali, per i quali il collegio di garanzia non aveva chiesto un rinvio alla Corte d’Appello. Questa è una sentenza nulla, per violazione della corrispondenza tra inchiesta e pronunciato. E’ andata oltre l’oggetto del rinvio”.

Si spieghi meglio…
“Il giudice federale chiedeva di esaminare i comportamenti dei dirigenti privi di delega. Capire se si erano macchiati di illeciti e se, da questi comportamenti si poteva irrogare una sanzione per il club. Cosa è stato fatto invece?  Hanno assolto tutti i dirigenti senza delega e danno dieci punti alla Juventus per quelli già giudicati, con sentenza definitiva e che non erano stati puniti dal collegio. E’ una cosa pazzesca”

 

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