“Non ci sono problemi sul Pnrr”. Quello dei presunti ritardi “forse è un caos creato dalle opposizioni”. Così, in un’intervista a Ricerca italiana, Luca Toccalini, deputato della Lega e componente della Commissione attività Produttive, Commercio e Turismo, sulle considerazioni finali del governatore di Banchitalia Ignazio Visco.
Visco ha ricordato che in Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’opportunità importante per attuare il programma di riforme, e che sono possibili miglioramenti ma non c’è tempo da perdere. Il ministro per l’attuazione del Pnrr Raffaele Fitto, al termine della cabina di regia a Palazzo Chigi, ha ribadito che non ci sono ritardi. “Siamo nei tempi previsti dall’Europa”, ha spiegato.
“Sul Pnrr non vedo problemi. Forse è un caos creato dalle opposizioni. Sono convinto che il governo riuscirà a mantenere gli accordi presi con la Commissione europea e ricevere la terza rata di 19 miliardi nei tempi previsti. I tempi di trattativa per modificare una parte sostanziale del Piano, sono lunghi, quindi non vedo questa possibilità, anzi. Vedo positività nel chiudere i progetti in corso nel più breve tempo possibile. Poi è curioso che la stessa sinistra, che per settimane ci ha attaccato dicendo che non si poteva modificare il Pnrr, dopo la tragedia dell’alluvione dell’Emilia Romagna, chiede esattamente quello che ha negato”;
Sempre Visco ha dichiarato che l’Italia ha affrontato in modo positivo il post pandemia e la guerra in Ucraina.
“Sicuramente i dati certi e ipotizzati che abbiamo sul Pil certi sono positivi e dimostrano che in questo momento l’Italia sta crescendo più di Francia e Germania. Questo è molto rassicurante e dimostra il grande lavoro che sicuramente hanno fatto i nostri imprenditori e le nostre attività: se il Pil aumenta è grazie a loro, a cui va il merito di non essersi fermati davanti a un momento difficile di crisi causato dalla guerra in Ucraina e dall’inflazione. La loro determinazione e il loro coraggio hanno portato questi risultati. Poi è anche grazie al fatto che il governo ha messo in campo operazioni importanti in questi primi mesi, che hanno permesso di crescere più del previsto”;
Visco si è soffermato sulla precarietà del lavoro giovanile. “La quota dei giovani che dopo cinque anni si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20%”. Ma non solo: “Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate”, ha dichiarato.
“La precarietà è stata aumentata e potenziata dai provvedimenti della sinistra. Penso al Jobs Act del governo Renzi, che ha reso i comparti più flessibili. Adesso, che questo governo venga accusato per la precarietà lavorativa, mi sembra paradossale. Sono sette mesi che governiamo. Va data ai giovani la possibilità di avere un minimo di stabilità per potersi concentrare sul proprio futuro, costruirsi una famiglia, o acquistare un appartamento con serenità. Credo che le soluzioni vadano proprio nell’ottica di avere una contrattazione più forte ed aiutare gli imprenditori ad avere un carico fiscale minore, in modo da avere più risorse per i giovani che assumono. Poi, il reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stella ha un po’ drogato il mondo del lavoro, anche giovanile. Ma questo è un problema che per fortuna non c’è più”;
Il governatore di Banchitalia ha aperto alla possibilità di poter prevedere un salario minimo. Questo tema è dibattuto tra le opposizioni che sono favorevoli e il governo che invece non lo è.
“Sul salario minimo non abbiamo pregiudizi. Ma siamo consapevoli, essendo in Italia, che questo è il Paese con il più alto numero di contrattazione collettiva, siamo oltre all’80%. Credo che la strada da percorrere sia rafforzare la contrattazione collettiva proprio con l’obiettivo di aumentare i salari. Su questo sono d’accordo anche alcuni sindacati come la Cisl. Come ha detto la premier Meloni negli scorsi mesi, si rischia di avere l’effetto opposto, cioè peggiorare le condizioni attuali”.