Recentemente da Marte sono giunte le prove di un fiume pieno di acqua. La scoperta sta facendo il giro del mondo e rivoluzionerà la scienza.
Marte è da decenni al centro dei programmi per l’esplorazione del Sistema Solare delle più grandi agenzie spaziali mondiali. L’interesse verso il pianeta rosso è altissimo, e lo dimostrano le numerose missioni presenti sul suolo e nell’orbita marziana. Attualmente, sulla sua superficie stanno lavorando due rover della NASA (Curiosity dal 2012 e Perseverance dal 2021), un rover cinese (Zhurong dal 2021) e il primo drone elicottero Ingenuity della NASA, che è atterrato insieme al rover Perseverance. Inoltre, nell’orbita marziana ci sono molte sonde americane ed europee, oltre a quelle cinesi, degli Emirati Arabi ed indiane.
Tutte queste macchine create dai terrestri stanno aiutando gli umani a capire come è nata la vita nel Sistema Solare e come si sono formati i pianeti. Inoltre, la tecnologia utilizzata serve anche per migliorare la vita sulla Terra.
La clamorosa scoperta su Marte
Il rover Perseverance della NASA, che è atterrato nel 2021 nel cratere Jezero, oggi si trova proprio sul delta dell’antico fiume marziano: dove 3 miliardi di anni fa sfociava un fiume pieno di acqua. Per la precisione, l’attuale cratere Jezero un tempo era un lago. Ai bordi del cratere si trova il delta del passato fiume, che alimentava di acqua il famoso lago.
Ma dove è andata a finire l’acqua oggi? Col passare dei millenni il pianeta ha perso il suo campo magnetico che lo proteggeva dalle radiazioni dannose, perciò i raggi cosmici e il vento solare hanno cominciato a penetrare e a far evaporare l’acqua. Quest’ultima, sembra che non sia evaporata del tutto, ma una parte è stata assorbita dal terreno e un’altra parte di acqua abbia formato i ghiacci ai poli del pianeta.
Recentemente, il rover Perseverance ha scattato una foto che ha riempito di entusiasmo molti scienziati. Si tratta di un’immagine che mostra dei strani segni sulla superficie marziana. Per i ricercatori quei segni sono stati lasciati dalla potenza di un antico fiume, il quale scorrendo in modo impetuoso ha lasciato dei solchi sul fondale.
Chiaramente oggi quel fondale è l’attuale superficie marziana, dove si muove e avanza il rover della NASA. Inoltre, il rover ha identificato molti ciottoli e sedimenti, che venivano trasportati dal fiume miliardi di anni fa. Insomma, su Marte c’era un fiume in piena, che grazie alla sua potenza strappavi pezzi di roccia dal fondale e li trasportava in altre zone.