Il declino cognitivo dopo il pensionamento è una tendenza universale. Ecco quattro modi efficaci per invertirlo.
La parola “pensionamento” spesso evoca pensieri di vacanze all’estero, tempo in più da dedicare ai propri cari e alla scoperta di nuovi hobby. Ma la verità è che il sospirato traguardo della vita lavorativa può essere molto stressante e, quindi, “un potenziale fattore scatenante per l’invecchiamento cognitivo”, secondo un articolo del 2021 su The Journals of Gerontology, scritto da ricercatori dell’Università di Colonia in Germania e dell’Università della California a San Francisco. I ricercatori hanno intervistato quasi 9.000 pensionati europei di età pari o superiore a 50 anni, provenienti da 17 paesi. Ognuno ha completato sei valutazioni della memoria nel corso di 13 anni.
I risultati parlano chiaro: il pensionamento è stato generalmente associato a una moderata diminuzione del richiamo delle parole, con un declino della memoria “accelerato dopo il pensionamento”. Questo in tutti i paesi coinvolti, anche quelli con sistemi di welfare più generosi e prestazioni pensionistiche più elevate – come Germania, Austria, Francia e Belgio – rispetto a quelli con pensioni pubbliche basse, come Portogallo, Grecia, Israele, Estonia, Polonia e Slovenia.
Altri studi hanno dimostrato che posticipare il pensionamento può proteggere dal declino cognitivo, soprattutto tra i più istruiti. Ma ammettiamolo: la vita è breve. Per coloro che possono e desiderano andare in pensione non appena possibile, ecco quattro consigli per rimanere mentalmente vigili e attivi durante quella che dovrebbe essere la stagione più gioiosa della vita.
Resta (o diventa) connesso
Un quarto degli americani di età pari o superiore a 65 anni è socialmente isolato, secondo un rapporto del 2020 delle National Academies of Sciences, Engineering and Medicine. La solitudine è deprecabile, ma c’è di peggio: rappresenta anche un rischio letale per la salute, come fumare una dozzina di sigarette al giorno. La pensione spesso significa perdere la comunità in cui hai lavorato, magari per decenni. Coltiva rapporti umani iscrivendoti a un corso, facendo volontariato, uscendo con gli amici o dedicandoti a uno sport.
Mantieniti attivo
Non è mai troppo tardi per iniziare una routine di esercizi, anche se non sei andato in pensione. Essere fisicamente attivi in qualsiasi momento dell’età adulta, e in qualsiasi misura, è associato a migliori abilità cognitive nelle fasi successive della vita. L’obiettivo da prefissarsi è di almeno 150 minuti di attività moderata – o 75 minuti di attività intensa- a settimana.
Mantieni lo stress al minimo
Ci sono una miriade di modi per tenere a bada lo stress. Eccone alcuni: dormire (il sonno di qualità è protettivo contro il declino cognitivo e una serie di altri problemi di salute come la depressione e l’obesità: l’obiettivo è di riposare da sette a nove ore a notte), stabilità economica (fate del vostro meglio per non introdurre nuovi fattori di stress nella vostra vita. Un consulente finanziario può aiutarvi a capire di quanti soldi avete veramente bisogno per vivere).
Continua a lavorare
Magari non hai la necessità economica, ma senti di avere ancora tanto da dare. Se ti rende felice, valuta la possibilità di lavorare nel volontariato o di trovare un impiego a contratto o part-time in un campo che ami, indipendentemente dalla retribuzione. Raccoglierai i benefici dei contatti sociali e della freschezza mentale senza il solito logorio dello stress da lavoro.
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