Dall’inizio degli anni 2000, tra gli psicologi è stato avviato un movimento per studiare e comprendere meglio la scienza dell’“Awe walk”: un senso di meraviglia e riverenza travolgente e autotrascendente in cui ti senti parte di qualcosa che è vasto, più grande di te e che trascende la tua comprensione del mondo, che si verifica mentre passeggi. La causa può essere la natura, la musica, l’arte, una marcia politica, una figura spirituale o una cerimonia.
Come esercitare dunque questa pratica spirituale e fisica? Con la giusta prospettiva, lo stupore può essere trovato in quasi tutti gli ambienti, trasformando un’esperienza banale in un volo di ispirazione e meraviglia. È molto probabile che si verifichi in luoghi che hanno due caratteristiche fondamentali: vastità fisica e novità. Questi potrebbero includere ambienti naturali, come un sentiero fiancheggiato da alberi ad alto fusto, o ambienti urbani, come in cima a un grattacielo.
È più probabile che provi soggezione in un posto nuovo, dove le immagini e i suoni non ti sono familiari. Detto questo, alcuni posti sembrano non invecchiare mai. Non importa dove ti trovi, la chiave è essere nel giusto stato d’animo. Questa pratica è progettata per aiutarti ad arrivarci, per trasformare una normale passeggiata in una serie di momenti maestosi, pieni di deliziose sorprese.
La scienza dell’Awe walk
Lo stato di soggezione è un paradosso. I tuoi sentimenti di essere diminuito ti collegano a qualcosa di più grande. C’è un’enorme soddisfazione e libertà che arriva quando ti consideri un granello di polvere nel mezzo dell’universo o un granello di sabbia su una vasta spiaggia. Non ostacoli nulla e non sovraffolli o ostacoli nulla. Invece di cercare di essere “tutto questo”, sei umiliato dalla spaziosità e dalla tua piccolezza, ma allo stesso tempo ti senti più grande della vita. Gli studi dimostrano che in uno stato di soggezione, senti la presenza di qualcosa di più grande di te. Sei impegnato con l’espansività del mondo esterno, meno concentrato su te stesso e più sugli altri, che distoglie la tua mente dai tuoi fardelli, prove e tribolazioni, preoccupazioni, ansie e frustrazioni.
Una “Awe walk” è una passeggiata in cui sposti intenzionalmente la tua attenzione verso l’esterno invece che verso l’interno. Quindi, non stai pensando alla scadenza ravvicinata, al progetto incompiuto, alla tensione nella tua relazione con il tuo coniuge o alle preoccupazioni per il coronavirus.
Vuoi provare anche tu? Inizia con un respiro profondo. Conta fino a sei mentre inspiri e sei mentre espiri. Senti l’aria muoversi attraverso i tuoi passaggi nasali e ascolta il suono del tuo respiro. Torna a questo respiro per tutta la camminata. Quando inizi a camminare, senti i piedi per terra e ascolta i suoni circostanti. Sposta ora la tua consapevolezza in modo da essere aperto a ciò che ti circonda, a cose che sono vaste, inaspettate, cose che sorprendono e deliziano.
Fai un altro respiro profondo. Di nuovo, conta fino a sei mentre inspiri e sei mentre espiri.
Lascia che la tua attenzione sia aperta all’esplorazione di ciò che ispira stupore in te. Lascia che la tua attenzione si sposti dal vasto al piccolo. Continua la tua camminata e, ogni tanto, riporta la tua attenzione al respiro. Conta fino a sei mentre inspiri e sei mentre espiri. Notate, notate davvero, la moltitudine di immagini, suoni, odori e altre sensazioni che danzano attraverso la vostra consapevolezza, di solito inosservate.
Una volta che hai preso l’abitudine di fare passeggiate come questa, potresti essere colpito dalla frequenza con cui hai opportunità di provare soggezione: sono praticamente infinite. Mentre ti districhi nella giornata, prendi nota dei momenti che ti fanno meravigliare, che ti fanno venire la pelle d’oca: queste sono le tue opportunità di stupore. Possono trovarsi nelle aree urbane, davanti all’arte, ascoltare musica o nel connettersi con gli altri.